…speranza

Difficile a due giorni dal ventesimo anniversario della morte di Rabin parlare da queste colonne di altro che quello che la sua morte ha significato per Israele, per i palestinesi, per tutti noi. E giusta la scelta di Pagine Ebraiche di dedicare molto spazio a questo anniversario, come bello il pezzo di David Bidussa e la sua citazione di Weber sulla politica. Fino a pochi giorni fa, sembrava un anniversario dimenticato, sommerso dal precipitare a destra della politica del governo israeliano, dal fallimento di ogni prospettiva di pace. Poi la grande manifestazione di Tel Aviv, alla presenza di Bill Clinton, uno dei protagonisti di quella stagione di pace. E le alte parole pronunciate da lui, da Peres, dal Presidente Rivlin che ci spingono nonostante tutto a sperare. Le stesse forze oscure che hanno armato la mano di Yigal Amir sono ancor oggi all’opera, più forti e minacciose di prima, trincerandosi dietro il paravento della religione, e giungono a minacciare lo stesso presidente Rivlin come un traditore, come già avevano fatto per Rabin. Crescono nel paese le pulsioni all’odio, le spinte razziste, la sfiducia nella politica. Possiamo solo augurarci, e impegnarci attivamente per questo, che nell’anniversario dell’assassinio di Rabin sia possibile riprendere il filo interrotto vent’anni fa, e ricominciare a sperare in un futuro di pace e di convivenza.

Anna Foa, storica

(2 novembre 2015)