Qui Roma – Levi, tra scienza e fantasia

Schermata 11-2457331 alle 13.46.27Nel 1966 Einaudi pubblicò Storie Naturali firmato da un tale Damiano Malabaila e corredato dall’accattivante fascetta con su scritto “Fantascienza?”. L’autore dietro lo pseudonimo non era niente altro che Primo Levi e il libro presentava una collezione di storie di carattere scientifico e fantascientifico.
Proprio dalla copertina di Storie Naturali inizia la settima edizione della Lezione Primo Levi tenuta dallo storico della scienza Francesco Cassata che dopo essere stata presentata a Torino ha fatto tappa ieri al Centro ebraico Pitigliani di Roma. Promossa dal Centro internazionale di studi Primo Levi, la lezione si è concentrata sul rapporto dell’autore con i temi scientifici partendo dalla sua carriera di chimico fino a travalicare il confine della fantascienza.
Cassata ha esordito con l’analisi di un documento steso dallo stesso Levi nel 1946 nel quale fa un rapporto sull’anomala puntinatura degli smalti prodotti nel laboratorio dove lavorava. “Leggendolo si possono ritrovare ragionamenti e procedimenti mentali che si ritroveranno nella Chiave a stella” ha spiegato.
Nella storia I mnemagoghi ,pubblicata sull’Italia socialista, si ha poi un primo esempio della letteratura fantascientifica leviana: “Protagonisti – spiega Cassata – due medici, uno giovane e uno che si appresta ad andare in pensione. Quello più anziano rivela all’altro di essere riuscito a sintetizzare in boccette degli odori che richiamano i ricordi. Nella rievocazione, Levi non manca di mascherare anche qui il trauma del lager: il medico più giovane ha 24 anni, l’età in cui l’autore venne arrestato”.
Primo Levi vive la scrittura fantascientifica non come un tradimento ma come un ritorno alla realtà, vuole riflettere sulla sperimentazione medica coercitiva ma anche sulla paradossale logica che governa il mondo alla rovescia di Auschwitz che è nascosto e immerso come un brutto sogno. “Se le persone non capiranno – scrive a un’amica riferendosi ai libri scientifici che ha pubblicato – per me sarà un danno”. A partire dal racconto La bella addormentata nel frigo contenuto in Storie Naturali che racconta la storia di Patricia, una donna che vuole farsi congelare per viaggiare nel mondo, Cassata ricostruisce le fonti utilizzate da Levi: dagli esperimenti dei nazisti ai libri di scienza regalatigli dal padre fino ai tentativi di ibernazione di quelli anni da parte dei russi. In conclusione prende in esame l’altra opera fondamentale di Levi sul tema: Vizio di forma, pubblicato nel 1971. “Un libro diverso che va contestualizzato con la sua epoca – conclude Cassata – e fondamentalmente dedicato all’impegno di Primo Levi sul campo dell’ecologia che si può legare a volumi come Medioevo prossimo venturo di Roberto Vacca. Per Levi, si legge, solo i tecnici potranno salvare il pianeta e ristabilire l’equilibrio. Un equilibrio compromesso dall’attualità così come dal trauma del lager”.

(4 novembre 2015)