Italia ebraica, nel nome di Rabin
Il coraggio di intraprendere la via più difficile, di scegliere la strada più impervia per provare a cambiare il presente. A distanza di vent’anni dal suo assassinio, sembra essere questo uno degli insegnamenti più significativi del Primo ministro israeliano Yitzhak Rabin, assassinato il 4 novembre 1995 da un estremista ebreo. Una figura diventata simbolo della speranza di una pace possibile tra israeliani e palestinesi, di cui nelle scorse ore l’Italia ebraica si è impegnata a commemorare la memoria. Tante infatti le iniziative, da Roma a Milano, dedicate al ricordo di Rabin. Nella Capitale, la Comunità ha riunito gli studenti della scuola ebraica per condividere un momento di riflessione mentre a Milano, nel significativo contesto di Palazzo Marino, è stata organizzata da Sinistra per Israele una maratona oratoria in memoria di Rabin. Nel corso della serata è stata letta la mozione depositata al Consiglio comunale di Milano per l’intitolazione allo statista israeliano di un luogo pubblico della città.
(Nell’immagine, l’intervento a Palazzo Marino del presidente della Fondazione Corriere della Sera Piergaetano Marchetti)