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Diffido in generale di quegli individui che menzionano “gli ebrei” come sostantivo plurale. Se Carlo Tavecchio, il presidente della Federcalcio, ha veramente detto quello che gli è stato attribuito (“Non ho niente contro gli ebrei, ma meglio tenerli a bada”), deve andarsene immediatamente e sparire per sempre. Si ricordi Tavecchio che la gigantesca greppia del calcio alla quale pure lui ha attinto generosamente deve non poco ai proventi del Totocalcio che, vedi caso, è stato inventato e introdotto in Italia da un ebreo, e subito dopo è stato nazionalizzato dallo Stato. Ma assieme al disgusto nei confronti dell’ignorante antisemita, va anche rifiutata la posizione di quei noti esponenti del mondo ebraico che hanno detto che a Tavecchio va riconosciuta l’attenuante di essere stato amichevole nei confronti della Federcalcio israeliana. In nessun modo è tollerabile il principio dello scambio fra filoisraelismo e antisemitismo. La schiera dei sostenitori di Israele non può e non deve diventare un covo di imbecilli. Meglio soli che male accompagnati.
Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme

(5 novembre 2015)