Qui Milano – Pina Bausch, arte e solidarietà
Un cortocircuito tra arti diverse: la danza incontra la fotografia, la moda si sposa con la musica. Tutto nel nome di Pina Bausch, l’immortale coreografa e ballerina tedesca che ha rielaborato il mondo della danza facendolo incontrare e drammatizzandolo attraverso il teatro e alla quale Wim Wenders ha dedicato il celebre film-documentario Pina.
“Pina Bausch: una interpretazione della danza” sbarca a Milano attraverso una serie di eventi nati per far conoscere diversi lati dell’eclettica artista e la sua inedita affiliazione con le innovative tecniche israeliane. L’iniziativa è prima di tutto una mostra di fotografie scattate da Marteen Vanden Abeele che ritraggono la ballerina in pose intense e in movimento e saranno esposte fino al 12 novembre presso lo Spazio HC ArtFactory (ore 11/18) ma non solo: il 7 novembre alle 18.30 l’ArtFactory si animerà per una serata speciale con un’asta di alcuni scatti di Vanden Abeele il cui ricavato andrà alla onlus Federica Sharon Biazzi che svolge attività di assistenza sociale e socio-sanitaria (l’iniziativa ha il sostegno della Comunità ebraica cittadina e dell’UCEI).
L’evento si arricchirà inoltre della performance di Mattia Russo e Antonio De Rosa della compagnia di danza spagnola Korsia e della sfilata di Gentucca Bini, ispirata alla Bausch. Dopo essersi esibito all’evento inaugurale lo scorso 4 novembre tornerà infine Erez Zohar, il ballerino della Batsheva Company, la compagnia di danza di Tel Aviv acclamata in tutto il mondo. “Zohar – spiega l’organizzatrice Sonia Schoonejans – è legato a doppio filo con Ohad Naharin, il creatore del rivoluzionario metodo di danza Gaga e ho potuto apprezzare le sue capacità durante uno stage in Umbria la scorsa estate”.
“La sua presenza – prosegue – è particolarmente significativa perché Pina Bausch era legata fortemente a Israele. Andava molto spesso lì e aveva stretto una profonda amicizia con Rina Schenfeld, storica prima ballerina della Batsheva, che conobbe mentre studiavano alla Julliard di New York”. “Spero che il pubblico partecipi numeroso all’asta – sottolinea Andrea Finzi, tra gli animatori della serata – perché il volontariato della Sharon Biazzi si dimostra molto efficiente nelle cure ed è in crescita, ma non è un organo comunitario e quindi necessita fortemente di nuovi finanziamenti”.
r.s twitter @rsilveramoked
(nell’immagine Sonia Schoonejans davanti ad alcuni scatti esposti)
(6 novembre 2015)