DafDaf 62 – Novembre
Le case degli altri, nei libri

Le case degli altri - Orecchio acerbo“Casa” è la parola più personalistica e universalistica del mondo, ciascuno di noi la lega alla propria, è il luogo dove si ritorna, dove si vive, dove ci si sente liberi e protetti e qualche volta ingabbiati, casa è home sweet home, bayt, Heimat, “casa mia casa mia per piccina che tu sia tu mi sembri una badìa”.
Per un bambino casa è casa, che sia una foglia di cavolo sotto cui dormire, una capanna sull’albero, un iglù, l’albergo di proprietà dei genitori, un appartamento di fronte al Colosseo. Casa è un posto completamente diverso da un posto tutto tuo, è mio perché lo abito io, ci dormo, ci mangio, ci gioco sul parquet, è ricco oppure è povero, è stabile oppure precario, è colorato e perfetto: lo racconta Le case degli altri bambini di Luca Tortolini, meraviglioso albo illustrato da Claudia Palmarucci (Orecchio Acerbo), vero e proprio viaggio nelle abitazioni della nostra infanzia, perché vivremo e abiteremo tanti luoghi ma una sola resterà per sempre “la” casa.
Un viaggio per conoscere le case degli altri l’aveva compiuto un certo Alfonso Sgabuzzino – Chicchi di case. Il favoloso viaggio di Alfonso Sgabuzzino, di Philippe Lechermeier, illustrazioni di Eric Puybaret, Leonardo Publishing – che proprio per uscire da sé, e dal proprio chicco, se ne va in giro per il mondo e scopre: la casa di luce e ombra, la casa dei matti, la casa puzzle, la casa di ghiaccio e perfino “casomai”…
Quando poi ci si ferma e si torna a casa, c’è sempre bisogno di qualcuno che ci aspetti. Se poi è un animale, meglio ancora (non a caso, si parla di animali domestici, e questa parola deriva da domus, che è la parola latina per dire casa e nell’elenco più su l’avevo dimenticata apposta). Un animale domestico può essere un gatto o un cane, certo, ma anche un topo. Non ci credete? Solo perché non avete letto il secondo dei racconti che compongono Un cagnolino per Efrat, scritto da Abram Yehoshua e illustrato da Altan. Bau bau. Miao miao. Ma anche: squit, squit.

Nadia Terranova, da DafDaf 62, novembre 2015

(8 novembre 2015)