Obama-Bibi,
prove di disgelo
Rassicurazioni reciproche e una promettente stretta di mano: a più di un anno di distanza il Premier israeliano Benjamin Netanyahu è volato a Washington per incontrare il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Un vertice atteso, dopo il progressivo raffreddamento dei rapporti tra i due a seguito del’accordo sul nucleare in Iran, nel quale si sono riaffermate le reciproche intenzioni: Obama ha sottolineato come la sicurezza d’Israele sia tra le priorità americane, mentre Netanyahu ha ribadito che “nonostante le aumentate violenze delle ultime settimane non abbiamo perso la nostra speranza di pace e rimaniamo convinti della necessità di due Stati per due popoli”. Da quanto filtrato dall’incontro avvenuto a porte chiuse, anche la notizia che la cifra stanziata in aiuti militari verso Israele dovrebbe aumentare da 3 a 5 miliardi di dollari (Repubblica).
Amman e l’ombra dell’Isis. Ieri un capitano della polizia giordana ha ucciso due addestratori americani e un sudafricano ad Amman. Un’azione che fa credere alle forze di sicurezza che il terrorista sia stato assoldato da un gruppo terroristico come Al Qaeda o Isis (La Stampa, tra gli altri).
Fuga da Aleppo. Sulla Stampa si racconta il rocambolesco salvataggio operato dal tycoon israeliano Moti Kahana per mettere in sicurezza gli ultimi ebrei che ancora vivevano ad Aleppo, in Siria. Venuto a conoscenza della loro esistenza e preoccupato dalla possibilità di ritorsioni ai loro danni da parte dell’Isis, Kahana li ha fatti prelevare dalle loro case per portarli fuori dal confine.
Missili russi in Iran. Dopo la storica apertura dell’Occidente nei confronti di Teheran, la Russia si è impegnata a rifornire l’Iran di sofisticati missili S-300. La vendita era in ballo dal 2010 ed era stata sospesa in relazione alle sanzioni dell’Onu ai danni del Paese. Lo riporta Avvenire.
Renzi, l’Arabia e i diritti umani. In visita in Arabia Saudita, il Premier italiano Matteo Renzi non ha potuto non richiamare l’attenzione al caso di Ali al Nimr, il ragazzo condannato a morte dal governo di Riad per aver partecipato a una manifestazione. Incontrando la famiglia reale, Renzi ha posto la questione sottolineando l’importanza di un atto di clemenza. “Non è stata un’ingerenza – ha poi spiegato – ma un atto dovuto” (Corriere della sera).
Ospedale Israelitico, lavoratori in piazza. Sul Messaggero si parla del sit-in organizzato ieri dai lavoratori dell’Ospedale Israelitico di Roma, che chiedono la riapertura della struttura dopo lo stop ai ricoveri imposto dalla Regione Lazio in ragione degli elementi emersi nello sviluppo dell’inchiesta giudiziaria.
Urtisti vs abusivi. Al Colosseo viene segnalata la presenza di un racket di venditori abusivi che si spacciano per urtisti, storico mestiere della Comunità ebraica romana. Interpellato dal Messaggero, il presidente di categoria Fabio Gigli dice: “Non chiamateli urtisti. Non vogliamo essere confusi con loro. Sono personaggi che lavorano in maniera abusiva. Noi siamo stati allontanati, pur avendo regolari licenze da 150 anni, e invece questi continuano a lavorare indisturbati a piazza del Colosseo come a San Pietro”.
Milano, in corsa la grillina anti-Memoria. Su Libero, un ritratto di Patrizia Bedori, la consigliera del Movimeno 5 stelle candidatasi alle elezioni comunali di Milano. In passato Bedori si è schierata contro lo stanziamento di fondi per un corteo che commemorava la Shoah giustificando il suo voto con un “Non c’è ragione di dare soldi solo agli ebrei”.
Rav Levi: “Colpito da Bergoglio”. Sull’edizione fiorentina di Repubblica, a commentare l’imminente visita di papa Bergoglio è il rabbino capo della città Joseph Levi. “La forza di Bergoglio? L’attenzione ai temi concreti”, dice il rav. “Gli siamo grati per la vicinanza al mondo ebraico e per la guerra all’odio antisemita e verso l’altro da sé. Gli auguriamo tanti anni di pontificato”.
Tavecchio ostenta serenità. “Sono tranquillo, il tempo è galantuomo”. Così il presidente della Figc Carlo Tavecchio, le cui parole sono riportate dalla Gazzetta dello sport. Il numero uno del calcio italiano commentava il polverone sollevato per le frasi antisemite e omofobe da lui pronunciate.
Rachel Silvera twitter @rsilveramoked
(10 novembre 2015)