Qui Roma – Tripoli, ferita ancora aperta

Schermata 11-2457337 alle 14.39.43Risuonano nel cimitero del Verano a Roma i salmi e il kaddish in memoria degli ebrei libici uccisi nei pogrom del 4-7 novembre 1945. A settanta anni da quei tragici fatti, una memoria viva.
Qualcuno condivide ricordi di famiglia, qualcuno è stato testimone diretto, qualcuno accende una candela di fronte al monumento comemorativo voluto da Raffaello Fellah. Tutti ascoltano in silenzio il suono dello shofar.
Come viene ricordato ai presenti, centinaia i negozi, le case e le sinagoghe cui fu dato fuoco in quelle ore tra Tripoli, Amrus, Zanzur, Zawia, Tagiura e Msellata.
Gli ebrei libici vivevano in dialogo costante con la società di quel tempo, ma l’odio nei loro confronti incendiò rapporti consolidati e mostrò in tutta la sua ferocia il volto della barbarie antisemita.
Significativa la delegazione comunitaria romana che ha preso parte alla cerimonia. A rendere omaggio alla memoria delle vittime, tra gli altri, la presidente Ruth Dureghello e il rabbino capo Riccardo Di Segni.

(10 novembre 2015)