preghiera…

“La voce è quella di Yakòv, ma le mani sono le mani di Esàv…”(Bereshìt 27, 22).
Ha detto Rabbì Berachià: nel momento in cui Yakòv indebolisce ed intenerisce la sua voce, cioè la sua preghiera risulta essere debole, allora le mani di Esàv governano, come è scritto (Shemòt 16, 2) “… tutta la Comunità d’Israele si lamentò …” (Shemòt 17, 8), “… e venne Amalèk …”. Quando invece le preghiere a Dio sono molte, e con voce risuonante, allora le mani di Esàv non hanno forza.

David Sciunnach, rabbino

(11 novembre 2015)