Con Rohani serve chiarezza

rassegna“Iran dittatura spietata, Renzi parli in modo chiaro a Rohani”. La ferma presa di posizione del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna è oggi riportata dal Corriere della sera, alla vigilia del viaggio nel Paese (il primo in Europa) del presidente iraniano. Hassan Rohani incontrerà tra sabato e domenica il premier Matteo Renzi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e papa Bergoglio. Non bisogna dimenticarsi, ricorda il presidente Gattegna, “che l’Iran nega i più elementari diritti alla sua popolazione e costituisce una minaccia terribile per Israele e per il mondo”. Un fatto che, viene spiegato, non può essere messo sotto al tappeto dai sorrisi e dalle strette di mano della diplomazia”. Un monito condiviso anche da Emanuele Fiano, deputato del Pd: “Renzi alla Knesset ha dimostrato di avere una posizione netta su Israele, è la persona giusta per parlare chiaro”.
In un’intervista riportata da Repubblica Rohani promette di onorare gli impegni presi con l’Occidente, dopo l’accordo siglato con i Paesi del 5+1, e dimostra pervicacemente la sua posizione contraria a Israele. “L’Iran – dichara – ha detto più volte che non riconosce la legittimità dello Stato attuale di Israele. Questa è la ragione per cui non abbiamo relazioni diplomatiche”. La condanna a Israele viene ribadita anche in un’intervista pubblicata sul Corriere, nella quale distingue tra ebraismo e sionismo: “Il popolo iraniano può odiare Israele e le politiche sioniste, ma allo stesso tempo può amare l’ebraismo, i suoi profeti e il Libro”.
“L’Italia ricordi chi è l’Iran”, l’invito alla riflessione di Furio Colombo sul Fatto Quotidiano.

L’ipocrisia europea. È polemica in Israele dopo la decisione dell’Unione Europea di porre dei marchi appositi ai prodotti provenienti dai Territori della Cisgiordania. La dicitura “Made in Israel” potrà infatti essere apposta solo su ciò che proviene dai confini internazionalmente riconosciuti. Una decisione duramente condannata dal premier Benjamin Netanyahu, che l’ha definita “una vergogna per l’Europa” e ha sottolineato l’ipocrisia che “mostra il doppio standard e riguarda solo Israele, piuttosto che le altre 200 dispute in tutto il mondo”. Il commissario europeo per l’Euro Valdis Dombrovskis ha invece parlato di necessità di trasparenza nei confronti del consumatore e ha affermato che “la Ue non sostiene in alcun modo boicottaggi o sanzioni verso Israele”. Intervistato da Repubblica, Avi Roeh, presidente del Consiglio delle amministrazioni locali della Giudea e della Samaria, si dimostra sereno. Afferma infatti che i prodotti vengono acquistati per la loro qualità e la loro qualità continuerà ad essere ricercata. E aggiunge: “Abbiamo 80mila Iavoratori palestinesi nelle nostre imprese, tutte persone che vogliono vivere in pace e guadagnarsi da vivere per mantenere dignitosamente le loro famiglie. Anche l’Autorità palestinese ha tentato il boicottaggio dei nostri prodotti, senza successo. I nostri operai hanno bisogno di lavorare e l’Autorità palestinese non è in grado di procurare né lavoro e né sostentamento”.
Sul Corriere, una riflessione di Pierluigi Battista: “Esistono nel mondo un’infinità di territori contesi. Ma esiste solo un caso in cui le istituzioni del mondo diventano fiscali: quando c’è di mezzo Israele. È il solito trattamento speciale. La solita tentazione del boicottaggio. La decisione europea scredita l’idea di Europa”
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Salvini in Israele? Sì, ma nel 2016. Nessun veto, soltanto un rinvio per la visita del leader leghista Salvini a Gerusalemme. Il Corriere riporta una nota dell’ambasciata israeliana: “In questi giorni – si legge – la Knesset è impegnata nell’approvazione del budget 2016 e stiamo purtroppo riscontrando notevoli difficoltà nell’organizzare la visita”. Il rinvio viene chiesto affinché l’occasione di incontro “possa davvero essere proficua e significativa”.

Israele e le nuove minacce. Su Repubblica, il direttore di Limes Lucio Caracciolo riflette riguardo l’Intifada dei coltelli che ha colpito Israele negli ultimi mesi e ne sottolinea alcune caratteristiche fondamentali: per prima cosa, scrive, “ci si trova davanti a una sollevazione caotica e individuale”, di conseguenza gli apparati di sicurezza dello Stato possono essere colti di sorpresa e infine la maggior parte degli attentatori proviene da Gerusalemme Est, nel cuore della stessa Israele.

Kansas, pena capitale per il killer antisemita. Un giudice del Kansas ha condannato a morte l’estremista Frazier Glenn Miller, che lo scorso anno aveva aperto il fuoco davanti a un centro ebraico uccidendo tre persone. Miller aveva ribadito più volte il suo odio antisemita e la sua affiliazione alle teorie naziste.

Yehoshua? “Magistrale”. Continuano ad apparire sui quotidiani italiani recensioni entusiastiche sulla “Comparsa” (Einaudi editore), il nuovo libro dello scrittore israeliano Abraham Yehoshua. Oggi sul Corriere a scriverne è Giorgio Montefoschi, che ne esalta le qualità concludendo: “È un romanzo strepitoso”.

I giovani e la Memoria. Si è concluso il viaggio ad Auschwitz organizzato dal Comune di Roma. A partecipare 145 ragazzi delle scuole accompagnati dai Testimoni Sami Modiano e Tatiana Bucci, dal direttore scientifico della Fondazione Museo della Shoah Marcello Pezzetti e da una significativa rappresentanza istituzionale. Sul Messaggero un articolo.

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked

(12 novembre 2015)