Qui Cuneo – La biblioteca nel nome di Davide
I libri e rinascita della scola
Commozione: questo il sentimento che è passato nei cuori dei tantissimi presenti all’inaugurazione, a Cuneo, della “Biblioteca e centro studi sugli ebrei in Piemonte” dedicati alla memoria di Davide Cavaglion. Biblioteca che Davide aveva pensato e sognato e di cui aveva condiviso il progetto solo con suo fratello Alberto, che per un intero anno ha lavorato alla realizzazione del progetto. E fortissima è stata la risposta all’appuntamento, inserito nella programmazione di Scrittorincittà, festival giunto alla diciassettesima edizione che ogni autunno porta a Cuneo centinaia di autori, con incontri, presentazioni, laboratori per le scuole, musica e spettacoli. Sono arrivati a centinaia, accorsi anche da lontano, per scoprire il nuovo centro studi, al punto che è stato necessario organizzare numerosi turni per permettere a tutti di visitare, oltre all’antica sinagoga, i locali di quella che era la scuola della comunità e le stanze in cui sta prendendo forma la “Biblioteca di Barbamadiu”, la cui storia è raccontata nel numero di novembre di Pagine Ebraiche, attualmente in distribuzione. Ed è proprio all’interno della biblioteca che Daniele racconta la sua felicità di fronte a questa ennesima dimostrazione d’affetto che la sua Cuneo porge a lui, a sua sorella Sara e alla famiglia: “Questa biblioteca, che sono convinto continuerà ad ampliare giorno dopo giorno il numero dei suoi volumi, servirà ad accrescere il bagaglio culturale della città, riaffermando la presenza ebraica nella provincia di Cuneo che, seppur esigua, ha ancora molto da dare, ad esempio agli studenti di ogni ordine e grado che qui potranno trovare ulteriori fonti interessanti per i loro lavori. Dopo gli studi a Torino sono tornato alla mia città natale e sono pronto a raccogliere l’eredità di mio padre nella custodia di questo tempio e ora anche di questa biblioteca, insieme a mio zio Alberto .”
Dopo l’ultimo giro per i locali, quando è stato finalmente possibile per il ridursi della folla, il direttore di Pagine Ebraiche Guido Vitale ha presentato l’iniziativa introducendo l’assessore ai Beni Culturali Alessandro Spedale, che ha tenuto a sottolineare come la città di Cuneo sia favorevole a questa iniziativa, per poi lasciare la parola al presidente della Comunità ebraica di Torino Dario Disegni che ha ribadito quanto questa non sia solo una grande giornata per l’ebraismo piemontese, ma per tutto l’ebraismo italiano e come, con questa giornata la sinagoga di Cuneo torni ad essere una “scola” proprio come quella che si trova al di sotto della sinagoga e che un tempo ospitava il locale Talmud Torah. È intervenuta anche la direttrice della biblioteca civica di Cuneo, Stefania Chiavero che ha ricordato come la Biblioteca di Barbamadiu sia inserita nella rete bibliotecaria, rendendo così possibile la ricerca online dei volumi presenti nel fondo che invece – ha spiegato Cavaglion – sarà disponibile per la sola consultazione in loco e che è ancora in fase di catalogazione. “Trovo notevole – ha continuato Chiavero – che una persona che non è bibliotecario di formazione né di mestiere, come Alberto, si sia prodigata con calma e pazienza per raggiungere questo risultato assai importante. Anche con il coraggio di aprire lasciando vuoti numerosi scaffali, perché è chiaro che qui esiste un progetto ben preciso, che verrà perseguito con calma e pazienza”. Hanno concluso la serata la vedova di Davide, Mirella, e lo stesso Alberto Cavaglion, che hanno voluto ringraziare ancora tutti coloro che si sono impegnati in questo progetto: “Non sono molto credente ma credo nelle coincidenze – ha detto Alberto – e dopo la morte di Davide ho cercato la forza per smettere di piangere venendo qui, in questa sinagoga, in questi locali, cercando tra tanti scatoloni documenti, libri e storie di questa comunità per realizzare questo progetto che non avrei mai portato a termine da solo, ma che vede oggi luce grazie a tanti amici che hanno messo a disposizione anche propri libri oltre che il loro tempo”.
Filippo Tedeschi
(13 novembre 2015)