“È guerra di civiltà, restiamo uniti”

“Sulle nostre società democratiche grava una minaccia terribile, troppo a lungo sottovalutata. Una minaccia di fronte alla quale non sono possibili esitazioni, ma è anzi fondamentale unire gli sforzi per tutelare il bene più prezioso di cui disponiamo: la libertà. Oggi più che mai è importante ritrovarsi uniti per affrontare quella che è una vera propria guerra di civiltà. Oggi più che mai è importante dire ‘Je suis Paris’, ma soprattutto tradurre queste parole in un impegno concreto”.
Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna nel commentare i molteplici attentati delle scorse ore a Parigi.
“La strada è in salita, non illudiamoci, ma alla fine vinceremo. E questo perché abbiamo dei valori in cui credere e in cui riconoscerci. Il terrorismo islamico – afferma Gattegna – non passerà”.
Significative le rassicurazioni giunte dal Viminale, dove Gattegna ha incontrato il ministro dell’Interno Angelino Alfano. “Un incontro proficuo – dice – nel corso del quale è stata confermata l’assoluta priorità che le istituzioni italiane riservano al tema della sicurezza. Uno sforzo, capillarmente diffuso su tutto il territorio, che sarà ulteriormente rafforzato. Anche a tutela di scuole, luoghi di culto, istituzioni ebraiche”.
Il presidente dell’Unione era accompagnato dal consigliere speciale del Congresso ebraico europeo Alessandro Ruben. Il confronto si è esteso anche ai presidenti della Comunità ebraica milanese Raffaele Besso e Milo Hasbani, alla presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, al responsabile operativo per la sicurezza delle comunità ebraiche italiane Gianni Zarfati.
“È stato un incontro importante. Garantiamo, come sempre, il nostro massimo impegno a livello istituzionale e in particolare delle nostre forze dell’ordine. L’Italia è un grande Paese e la sicurezza – ha commentato Alfano – è una nostra priorità”.