Israele…

È proprio vero che l’equilibrio mondiale gira intorno ai figli di Giacobbe, ai figli di Israele.
Esaù, l’Occidente, Roma, guarda Israele.
Ismaele, il mondo arabo, guarda Israele.
E Israele è solo (come sempre, come del resto dicono le Scritture), nel centro del mondo. L’ago della bilancia.

“E D-o disse: nel tuo grembo ci sono i progenitori di due grandi nazioni e sin da dentro il tuo ventre si separeranno per diventare due nazioni di opposte inclinazioni; una nazione sarà alternativamente a turno più forte in seguito al declino dell’altra, e il figlio maggiore servirà il minore”. (Bereshith 25, 23, libera traduzione interpolata dal Midrash e Rashi).
Esaù è il progenitore del mondo latino, Giacobbe del popolo ebraico.
Giacobbe scalciava nel ventre della madre quando ella passava davanti a un Beth HaMidrash (casa si studio), Esaù scalciava nel ventre della madre quando ella passava dinnanzi ad un luogo di culto pagano.
Giacobbe è un uomo di studio, di grande forza morale e spiritualità; Esaù un uomo esperto nella caccia e nella forza fisica.
Gli ebrei, al tempo dei romani, si distinguevano appunto per non dedicarsi alla forma fisica, alle arene, alle terme, alle palestre, ma prima di tutto allo studio e all’insegnamento.

La miglior difesa (fisica e culturale) per il popolo ebraico (i figli di Israele, i figli di Giacobbe) è lo studio della Torah, come ideale religioso, etico e spirituale: “La Voce (etica e spirituale) è la voce di Giacobbe, e le Mani (della forza fisica) sono le mani di Esaù”. (Genesi 27, 22). La Voce di Giacobbe grida per le sofferenze inflitte agli ebrei di tutto il mondo dalle Mani di Esaù e di Ismaele, anche oggi. Fintanto che la Voce spirituale) è la voce di Giacobbe che prega nelle Sinagoghe e che studia nelle Yeshivot, le Mani (la forza) non saranno le mani di Esaù (non avranno il sopravvento), altrimenti le Mani (forza) di Esaù prevarranno.
Fintanto che la Voce morale di Giacobbe prevarrà, allora la forza fisica di Esaù servirà soltanto da difesa per Giacobbe: “il più grande servirà il più piccolo”.

Speriamo che anche nel nostro tempo, Esaù (Occidente) difenda con la sua mano forte Israele (che si occupa dello studio della Torah) dalla mano di Ismaele che sembra proprio essere ora più che mai contro tutti: “Egli (Ismaele) sarà un selvaggio, la sua mano sarà contro tutti e (per conseguenza) la mano di tutti sarà contro di lui; ed egli abiterà in contrapposizione a tutti i suoi fratelli” (Bereshit 16, 12).

Libera reinterpretazione del Midrash.

Paolo Sciunnach, insegnante

(16 novembre 2015)