Re Felipe VI : “Ebrei sefarditi,
oggi la Spagna è la vostra casa”
Ritornare a casa. Dopo cinquecento anni. Questo il destino che accomuna migliaia di persone di origine sefardita che, dopo il recente via libera del Parlamento spagnolo, possono richiedere la cittadinanza e tornare nella patria dalla quale nel 1492 vennero cacciati i propri avi. “Quanto ci siete mancati – ha detto ieri il re Felipe VI, accogliendo una loro delegazione – Vi ringraziamo per la vostra lealtà. Vi ringraziamo per aver custodito come un tesoro prezioso la vostra lingua e i vostri costumi, che sono anche i nostri. Grazie per aver fatto prevalere l’amore sull’odio e per aver insegnato ai vostri figli ad amare questo paese”.
La legge del ritorno spagnola è il culmine di un processo iniziato dal governo nel 2012 ed è stata definitivamente approvata nel giugno scorso. Un’opportunità che si fa carico di un grande valore simbolico volto a riconoscere come “errore storico” quello che avvenne nel 1492; anno in cui i regnanti Isabella di Castiglia e Ferdinando di Aragona emanarono il Decreto dell’Alhambra. L’editto sancì l’espulsione delle comunità ebraiche dal territorio spagnolo e venne adottato anche in Portogallo, aprendo la strada ad uno dei periodi più bui della storia ebraica. Dei migliaia di espulsi che si stabilirono soprattutto nei paesi dell’Impero Ottomano, in Olanda e in Italia, si contano oggi circa 3 milioni e mezzo di discendenti riporta, tra gli altri, il Jerusalem Post. Discendenti che adesso potranno richiedere il diritto ad essere riconosciuti come cittadini spagnoli attraverso dei moduli da compilare e un test da sostenere sulla cultura del Paese (il provvedimento è inoltre vigente anche in Portogallo dove una legge analoga è stata approvata lo scorso marzo). Da ottobre sono 600 le domande di cittadinanza arrivate negli uffici spagnoli mentre 10mila le richieste di informazioni in merito. 4302 invece i passaporti rilasciati a chi ha fatto domanda prima che ci fosse una legislazione ad hoc.
Ha dichiarato il presidente della Federación de Comunidades Judías de España Isaac Querub Caro: “La legge del ritorno porta a scrivere una pagina di felice incontro, concordia, dialogo e speranza che ci arricchisce come persone e che rende gli ebrei spagnoli orgogliosi di essere la porta aperta della nostra patria”. Reazioni positive anche da alcuni beneficiari, protagonisti di un reportage firmato da Francesca Matalon sul numero di Pagine Ebraiche di novembre. Sami Sisa, ebreo milanese con origini turche ed egiziane, commenta: “Penso che quello che compie la Spagna con la formulazione di questa nuova legge sia un bel gesto, e d’altra parte dopo cinquecento anni si può senza dubbio voltare pagina”.
Rachel Silvera
(1 dicembre 2015)