… diritti

“Considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti dell’uomo hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell’umanità, e che l’avvento di un mondo in cui gli esseri umani godono della libertà di parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell’uomo…”.
È la premessa al testo della Dichiarazione universale dei diritti umani, un testo varato il 10 dicembre 1948 e che oggi pochi ricordano.
Il diritto acquista forza non in base ad una estensione dei diritti, al riconoscimento della loro insufficienza, ma sulla base di una “ferita” e in relazione alla barbarie vissuta, a catastrofe avvenuta. Il diritto, così, si presenta come un risarcimento. Forse, anche per questo, non da tutti è vissuto come una conquista, ma come una sanzione.

David Bidussa, storico sociale delle idee

(6 dicembre 2015)