I veleni di Marine Le Pen:
“Il Crif difende i potenti”

rassegna “II popolo non sopporta più il disprezzo in cui è tenuto da anni da una classe politica che cura i propri interessi e non difende in nessun modo gli interessi della popolazione”. Così Marine Le Pen in una intervista televisiva, tradotta e pubblicata da Repubblica. Sul padre, che ha celebrato con un commento antisemita su Twitter il successo della nipote Marion, Marine risponde bruscamente: “Jean-Marie Le Pen non è più nel Front national, l’ho detto nella maniera più chiara possibile, e non ne commento più né le affermazioni né le azioni”. Sull’allarme lanciato ieri dal Conseil Représentatif des Institutions Juives e da altre organizzazioni come Sos Racisme, che hanno invitato a un voto compatto al fine di arginarla nel secondo turno elettorale, Le Pen ha infine affermato: “Queste strutture sono sempre dalla parte del potere in carica. A ogni elezione se ne escono con queste cose per aiutare il potere a conservare il posto mentre la disoccupazione esplode, la povertà esplode, mentre il nostro paese è in una situazione drammatica per quanto riguarda il debito pubblico e la creazione di ricchezza, mentre la concorrenza internazionale sleale fa dei danni spaventosi”.
“Questa è la rivincita dei piccoli. Il Front national oggi è il primo partito tra quanti in Francia non hanno mai avuto voce. Noi vogliamo essere la stessa cosa in Italia: il partito dei piccoli”. Così Matteo Salvini in un’intervista al Corriere della sera. Il leader leghista ha inoltre annunciato che a gennaio si svolgerà a Milano un incontro con Le Pen e altri partiti europei che ne condividano l’impostazione politica. “Lì progetteremo la nostra proposta di Europa – le sue parole – molto diversa da quella di Renzi, Hollande e Merkel”.
“È la fine del bipolarismo. Stiamo evolvendo verso una forma di tripartismo imperfetto destinato a durare. Alle due componenti storiche, Républicains e Partito socialista, si aggiunge il Front National. Il paesaggio politico si è spaccato in tre, se non quattro pezzi, se consideriamo il partito dell’astensionismo”. Così il politologo Jean-Yves Camus, tra i massimi esperti francesi dei movimenti di estrema destra, commenta i risultati delle regionali in un’intervista alla Stampa. “Trovo che Salvini sia un oggetto molto interessante, il programma originario separatista è scomparso. In lui non c’è rigetto dell’Europa, ma riconfigurazione. E però buffo che dagli Anni Settanta in poi è stata la destra radicale francese a guardare ciò che succedeva in Italia. Oggi – dice Camus – è il contrario”.

Giubileo, il messaggio del rav. Scrive il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni sul Messaggero: “Il Giubileo che ora inizia non è certamente un evento ebraico. La comunità ebraica lo segue tuttavia con attenzione e rispetto”. Osserva ancora il rav: “Il richiamo attuale al tema della misericordia è profondamente legato alle radici bibliche ed ebraiche. Certo per entrambe le fedi la misericordia non può fare a meno della giustizia; sono due aspetti indissolubili della realtà divina e dell’impegno umano. Ma concentrarsi sulla misericordia nel momento storico che attraversiamo, in cui parrebbe che la religione sia solo sangue e ferocia distruttiva, è un segnale opportuno”.
Affine il messaggio del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano. “Il tema della misericordia può essere un’occasione per promuovere sempre più il dialogo tra le fedi”, ha detto in un’intervista al Corriere. Sul Messaggero si esprime anche l’imam Yahya Pallavicini, vicepresidente della Coreis: “Questo Giubileo può rappresentare un’occasione benedetta di meditazione e collaborazione di cui tutti insieme, ebrei, cristiani e musulmani abbiamo un forte bisogno per superare l’oscurità dell’odio e dell’egoismo”.

Governare le sfide. “La minaccia terrorista e il flusso di migranti che giungono ai nostri confini sono due questioni da tenere nettamente separate, ma entrambe ci mettono alla prova. Rimettono in discussione i valori su cui è nata l’Unione Europea. Chiamano in causa la nostra identità culturale e coesione politica. Ci esortano a governare le sfide, invece di subirle”. Questi i temi al centro della Conferenza “Rome Med Dialogues” al via giovedì a Roma, raccontati dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni al Corriere.

Il sangue che non fa notizia. Un palestinese ha accoltellato e ferito gravemente un israeliano ad Hebron. La polizia di frontiera lo ha fermato con colpi di arma da fuoco. L’assalto è avvenuto in mattinata a un posto di blocco nei pressi della Grotta dei Patriarchi. Sui quotidiani italiani la notizia merita solo una breve su Avvenire e Tempo.

Terrorismo, un nuovo arresto. Arrestato a Bari Majid Muhamad – iracheno, 45enne, terrorista già condannato, indagato ancora ora per lo stesso reato e finito in manette per immigrazione clandestina – che aveva il ruolo di base logistica per i foreign fighters che arrivavano in Puglia e da qui prendevano la strada per la guerra, attraverso la Grecia e la Turchia. Tra loro anche Salah Abdeslam, l’attentatore di Parigi che il 5 agosto salpò da Bari per la Grecia dove lo aspettava parte del commando del 13 novembre. L’attività del terrorista è approfondita in particolare da Repubblica.

Francesca Matalon twitter @fmatalonmoked

(8 dicembre 2015)