Dal Concilio alla Nostra Aetate,
una guida per capire la svolta
È l’idea che nello sviluppo dei lavori conciliari “vi sia un profondo significato, quello di un progresso nella fede” lo stimolo che ha portato alla redazione dell’Atlante storico del Concilio Vaticano II, edito da Jaca Books. Lo ha spiegato il direttore della pubblicazione Alberto Melloni, segretario della Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna e presidente della commissione su pluralismo, libertà e studio delle scienze religiose nella scuola del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in occasione della presentazione del volume avvenuta questa mattina a Roma. Al suo fianco Federico Ruozzi, ricercatore in Storia del cristianesimo all’Università di Modena/Reggio Emilia, che ha curato l’Atlante insieme a Enrico Galavotti, insegnante di Storia del cristianesimo all’Università degli studi Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara.
L’opera riprende fonti, momenti e sfide del Concilio e ne documenta la portata rivoluzionaria, anche nei rapporti tra Chiesa ed ebrei. “In essa emerge come nel corso del Concilio Vaticano II – ha fatto notare Melloni – non ci siano stati singoli segmenti tematici, ma una sovrapposizione continua tra votazioni e discussioni che si accavallavano”. Il lavoro trae impulso dalla ricerca archivistica portata avanti dalla Fondazione per le scienze religiose di Bologna, e attraverso immagini d’epoca, mappe, disegni, tabelle, grafici illustrativi ripercorre gli snodi storici del Concilio, uno dei cui prodotti è anche la dichiarazione Nostra Aetate.
Fondamentali inoltre i documenti audio e video, così come i giornali, che hanno avuto un ruolo preponderante nel rendere conto dei lavori conciliari. “Ha contato molto il fatto che i cardinali fossero del tutto vergini nel rapporto con i media, una totale novità per loro” ha raccontato Melloni. Per questo, ha sottolineato, parlarono subito con chiarezza e senza remore di ciò che stava avvenendo. E dunque vennero fuori gradualmente gli elementi per carpire la portata dell’evento mentre esso era ancora in corso.
(9 dicembre 2015)