Spotlight – JCiak
Belle, Sebastien e un sacchetto di biglie
Se avete amato Belle e Sebastien, il loro ritorno rischia di deludervi. Le nuove avventure del bambino e del suo magnifico cane, che un anno fa avevano avuto un incredibile successo di pubblico e di critica, stavolta toccano corde molto diverse. Belle e Sebastien, l’avventura continua, da questa settimana nelle sale italiane, non ha più come sfondo la Francia occupata dei nazisti e il salvataggio di gruppi di ebrei in fuga dalla Shoah, ma racconta la ricerca della madre adottiva del piccolo Sebastien, scomparsa in un incidente aereo nei boschi transalpini.
È un soggetto meno forte per il pubblico adulto ma le peripezie dei due eroi, ancor più ricche di ritmo, suspense e fantasia, non mancheranno di conquistare i più piccoli. Intanto il regista canadese Christian Duguay sull’onda dell’emozione del primo Belle e Sebastien (diretto da Nicholas Vanier) sta lavorando a Un sacchetto di biglie, che porterà di nuovo sul grande schermo l’omonimo celebre romanzo di Joseph Joffo, in larga parte autobiografico, che racconta la storia di due fratellini ebrei in fuga nella Francia della seconda guerra mondiale che cercano di riunire la famiglia.
Coprodotto da Francia, Canada e Repubblica ceca, il film riunisce un cast di stelle del cinema francese, tra cui Patrick Bruel, che interpreta il padre dei due fratelli, Christian Clavier ed Elsa Zylberstein. Il progetto, che in origine doveva essere diretto da Olivier Dahan, deve molto all’esperienza di Belle e Sebastien, l’avventura continua in cui Duguay ha lavorato per mesi con bambini.
“Si tratta di un road movie a sfondo storico – ha spiegato – che tocca una serie di temi a me molto vicini, tra cui la ricerca del padre, a cui mi ero già dedicato nel film Jappeloup”. Vista l’esperienza del regista, Un sacchetto di biglie sarà un film mainstream e per famiglie. Il lavoro si prevede abbia un grande potenziale in Francia, dove il libro di Joseph Joffo – già portato sul grande schermo nel 1975 da Jacques Doillon – è parte integrante del curriculum scolastico.
Considerato che il romanzo, pubblicato nel 1973, è stato un best seller mondiale, la tenera storia di Joseph e Maurice ha però buone probabilità di superare i confini. Anche perché al cinema, bello o brutto che sia il film, la guerra e la Shoah visti dai bambini vanno sempre alla grande.
Daniela Gross
(10 dicembre 2015)