Setirot – Settanta lingue
Nell’introduzione al Pirkei Avot da lui tradotto e commentato, il rav Yoseph Colombo (z.l.) scriveva riguardo all’esistenza di un pensiero ebraico antico almeno quanto quello greco: “(…) Chi non sa che da un popolo ad un altro, cambiando mentalità ed ambiente, i problemi variano e quel che interessa l’un popolo lascia l’altro indifferente, o quel che travaglia l’uno ha già avuto, a volte, in un modo qualsiasi, la sua soluzione per l’altro? Chi non sa che gli stessi problemi poi sono impostati in modo diverso, in termini a volte molto dissimili, dai vari popoli e dalle varie civiltà? (…)”.
L’insegnamento, almeno per me, è fondamentale: forte della tua identità e della tua cultura (e per chi vuole si può aggiungere della tua fede), non comportarti come se fosse l’unica ammessa e ammissibile, confrontati e soprattutto cerca di rapportarti con le altre. Non a caso i 71 giudici che sedevano nel Sanhedrìn (Sinedrio) dovevano conoscere settanta ‘lingue’ – leggi culture, popoli.
Stefano Jesurum, giornalista
(10 dicembre 2015)