Un cammino complesso
Forte attenzione nei media internazionali (meno in quelli italiani) al nuovo testo prodotto dalla commissione vaticana per i rapporti religiosi con l’ebraismo in occasione del cinquantenario della dichiarazione Nostra Aetate.
Molteplici i temi affrontati, come ricordavamo ieri anche sul nostro notiziario quotidiano. Dall’impatto della dichiarazione conciliare allo statuto teologico del dialogo ebraico-cattolico; dalla relazione tra Antico e Nuovo Testamento al mandato evangelizzatore della Chiesa in relazione all’ebraismo.
“Vatican Says Catholics Should Not Try to Convert Jews” titola il New York Times, mettendo in rilievo uno degli aspetti più significativi.
Ampio spazio ai contenuti sull’Osservatore Romano, che pubblica le relazioni presentate in conferenza stampa. E in particolare gli interventi del cardinale Kurt Koch, del rabbino David Rosen e del teologo Edward Kessler. “Insieme per la redenzione del mondo”, titola il quotidiano della Santa Sede.
Il modo in cui i media UCEI hanno recepito il testo è raccontato da Avvenire, anche in relazione al documento congiunto di 25 rabbini modern orthodox che hanno parlato di nascita del Cristianesimo come parte di un piano divino “affinché ebrei e cristiani possano lavorare insieme per la redenzione del mondo”.
“Parole, queste – scrive Avvenire – accolte con freddezza da Moked, che lo definisce ‘un documento estremamente divisivo, che scarsi consensi sembra riscuotere all’interno degli ambienti ortodossi e che lascia immaginare una rottura da parte di alcuni rabbini decisamente aperturisti e modernisti'”.
Renzi: “Un premier non gioca a Risiko”. L’atteggiamento dell’Italia nella lotta internazionale al terrorismo? “Di serietà e buon senso” dice il primo ministro Matteo Renzi. Un presidente del Consiglio, ha affermato il premier nel suo intervento al Forum del Mediterraneo, “non gioca a Risiko per far contenti i commentatori, ma chiede che ci sia una strategia di lungo periodo in Iraq, Siria ed Africa”.
Del resto, scrive la Stampa, “le immagini dei nostri droni che partono dal Kuwait, spiano le posizioni del califfato nel deserto indicando gli obiettivi ai caccia alleati, sono la testimonianza del ruolo italiano in quei territori”.
Marine Le Pen a mani vuote? Il presidente francese François Hollande ha esortato i politici a unirsi per “difendere i valori della Repubblica” e impedire la vittoria del Fronte Nazionale. “Le regioni svolgono un ruolo importante nel decidere il futuro”, ha detto ieri l’inquilino dell’Eliseo. Attraverso il sistema di alleanze tra partiti e gli appelli a un fronte repubblicano contro il Fn, l’esito del secondo turno appare oggi incerto. E per Marine Le Pen, come riporta Repubblica, è concreto il rischio di rimanere a mani vuote.
Niente volto coperto in Regione. Approvato dalla Giunta un documento che impedisce l’entrata nelle strutture regionali lombarde a chi ha il volto coperto. Come le donne musulmane che indossano niqab o burqa. “Non si tratta di una nuova legge: è un regolamento che rende esplicito il riferimento a una norma nazionale” dice il governatore Roberto Maroni (Repubblica).
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(11 dicembre 2015)