“La lettera dei rav modernisti
distoglie dai veri obiettivi”

ravmomi“Comprendo lo spirito con cui è stato scritto, ma le definizioni di carattere teologico rischiano di far danno. È più utile concentrarsi su ambiti in cui la collaborazione tra ebrei e cattolici può trasformarsi in qualcosa di concreto”. Non prevede grandi spaccature all’interno del rabbinato, anche perché “tanti nomi autorevoli” figurano tra i firmatari. Resta comunque l’impressione che tali iniziative non aiutino a raggiungere i “veri obiettivi”. E cioè, tra i vari esempi, azione comune sul fronte della giustizia, del sociale e dell’ambiente.
Così rav Giuseppe Momigliano (nell’immagine), presidente dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia, nel riferire a Pagine Ebraiche le proprie impressioni in merito al documento congiunto firmato diversi esponenti del rabbinato internazionale appartenenti alla corrente modern orthodox in cui si interpreta la nascita del Cristianesimo come parte di un piano divino “affinché ebrei e cristiani possano lavorare insieme per la redenzione del mondo”.
Diversi i passaggi delicati del testo. “Ora che la Chiesa cattolica ha riconosciuto l’Alleanza eterna tra Dio e Israele – si sottolinea ad esempio – noi ebrei possiamo riconoscere il perdurante valore costruttivo del cristianesimo come nostro partner nella redenzione del mondo, senza nessuna paura che questa comunanza possa essere sfruttata per finalità missionarie”.
Tra i firmatari il rabbino David Rosen, intervenuto ieri in Vaticano alla presentazione del documento sul dialogo prodotto dalla commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo della Santa Sede. Un documento verso il quale rav Momigliano sembra manifestare interesse e apprezzamento. Anche se, ci spiega, valutazioni più esaustive saranno offerte soltanto al termine di una approfondita lettura.
Grande attenzione per il modo in cui i media UCEI hanno recepito la lettera dei modern orthodox sulla stampa cattolica. Scrive Avvenire: “Parole accolte con freddezza da Moked, che lo definisce ‘un documento estremamente divisivo, che scarsi consensi sembra riscuotere all’interno degli ambienti ortodossi e che lascia immaginare una rottura da parte di alcuni rabbini decisamente aperturisti e modernisti'”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(11 dicembre 2015)