Miracoli

annasegreDa più di duemila anni facciamo festa perché un piccolo avanzo è durato inaspettatamente otto giorni.
Detto in questo modo potrebbe contribuire ad alimentare qualche vecchio pregiudizio sugli ebrei, e in effetti, in apparenza, non sembra particolarmente rilevante che quasi ventidue secoli fa si sia potuta anticipare di una settimana l’accensione di una luce in un santuario che non esiste più da quasi venti secoli. Volendo dare una spiegazione storica si potrebbe dire che i Maestri che hanno istituito la festa abbiano voluto a tutti i costi cercare un pretesto per far passare in secondo piano la vittoria militare dei Maccabei. E se così fosse potrebbe essere un insegnamento importante: la vittoria militare non può essere di per sé un motivo per far festa; dovrebbe essere un mezzo, non un fine. E forse è anche importante ricordare che la storia ebraica, per la maggior parte del tempo, non va avanti a forza di eventi clamorosi e spettacolari, ma di piccoli miracoli quotidiani e in apparenza poco significativi la cui importanza diventerà evidente solo con il tempo.

Anna Segre, insegnante

(11 dicembre 2015)