OTTO GIORNI OTTO LUCI
La grazia della saggezza

me“Il Signore faccia splendere il Suo volto verso di te e usi grazia nei tuoi confronti”. Il secondo verso della benedizione sacerdotale (Numeri 6:25) è una possibile allusione ai lumi di Chanukkah. La luce che splende dal volto divino non è altro che la “luce nascosta” che emana dai lumi di Chanukkah e il termine “wichunnekkà-usi grazia nei tuoi confronti” ha in sé la stessa radice della festa. Inoltre, nel brano della Torah che in genere si legge nello Shabbat di Chanukkah (Miketz), quando Giuseppe rivede il fratello Beniamino dice: “Il Signore yochnekhà-ti faccia grazia, figlio mio” (Genesi 43:29). Nel senso, ti conceda la grazia della saggezza. Ecco perché nei giorni di Chanukkah acquisiamo il merito di una porzione maggiore di saggezza, capacità necessaria per saper distinguere la giusta luce. Specialmente in un periodo di presenza di tante luci estranee.

Adolfo Locci, rabbino capo di Padova

(13 dicembre 2015)