Informazione – International edition
La stagione delle feste

Schermata 2015-12-14 alle 11.41.17Come si trascorre il periodo delle feste invernali quando si è immersi in una doppia vita? Nella sua rubrica Double Life su Pagine Ebraiche International Edition, Daniela Fubini racconta quella strana stagione dicembrina in cui amici e parenti provenienti da paesi addobbati da lucine e rametti di pino sbarcano nella sua Tel Aviv vibrante di caos feriale, chiedendo tempo, attenzione e magari collaborazione logistica e/o linguistica. Eppure, nonostante la difficoltà di infilarli tra riunioni, scadenze e appuntamenti “attraverso i visitatori, le loro domande e commenti, abbiamo l’opportunità di guardare con più attenzione alla nostra piccola Israele, sviluppando ancor più la sensazione di essere esattamente nel posto giusto nell’universo”, sottolinea Fubini. “Perciò, grazie per essere venuti!”.
Per la nuova uscita del giornale dell’ebraismo italiano dedicata al pubblico internazionale, attenzione particolare rivolta al rapporto tra ebraismo e Chiesa cattolica. Il presidente dell’Assemblea rabbinica italiana rav Giuseppe Momigliano esprime perplessità sul documento firmato da 25 rabbini di varie nazionalità, in prevalenza appartenenti a circoli Modern Orthodox, che propone un nuovo approccio teologico al rapporto tra le due fedi. Il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni interviene nei giorni dell’apertura in Vaticano del Giubileo della Misericordia, per ricordare come esso “non rappresenti un evento ebraico, ma venga guardato dalla Comunità ebraica con attenzione e rispetto”.
L’Unione giovani ebrei d’Italia ha un nuovo presidente, Ariel Nacamulli, romano in trasferta a Milano per ragioni di studio. E a proposito di giovani, Pagine Ebraiche intervista Chaya e Simi, australiane trapiantate a New York, e fondatrici del marchio The Frock, due stiliste di moda modesta, che non rinunciano al glamour e neppure ai principi della tzniut.
Rimanendo negli Stati Uniti, Daniela Gross racconta in Italics come la comunità ebraica americana, e molte delle sue stelle hollywoodiane (una su tutte, Barbra Streisand) abbiamo abbracciato con entusiasmo la causa della ristrutturazione dell’antico Ghetto di Venezia e delle sue splendide sinagoghe.
Per la rubrica Bechol Lashon, una riflessione di rav Benedetto Carucci Viterbi su un fenomeno tristemente sempre più diffuso, la pubblicazione di immagini di corpi violati sui media. “Esporre un cadavere è profanare il Nome di Dio: questo insegnano i Maestri con una esegesi apparentemente lontana dal testo scritto della Torah. Che i tagliateste del nostro tempo siano profanatori del Nome di Dio e della dignità umana non sembra ci sia dubbio. Ma un pensiero dovrebbero anche farlo tutti coloro che postano e ripostano sui social network le immagini di corpi straziati o decapitati”. A tradurre l’intervento in spagnolo, Giulia Castelnovo, una delle studentesse della Scuola superiore traduttori e interpreti di Trieste che sta svolgendo il tirocinio presso la redazione di Pagine Ebraiche.
Per It Happened Tomorrow, il direttore della redazione Guido Vitale propone le parole del sociologo Shmuel Trigano, docente dell’Université Paris Ouest Nanterre La Défense e presidente del L’Observatoire du monde juif. “L’antisionismo del XX secolo costituisce per il destino ebraico una minaccia tanto grave quanto l’antisemitismo del secolo scorso”.

Rossella Tercatin

(14 dicembre 2015)