Oltremare
La vedova siriana

danielafubini2Chi non avesse mai visto il film La sposa siriana vada pure in punizione e ricominci a leggere dopo aver recuperato la mancanza, culturale oltre che cinematografica. Il film è di Eran Riklis, anche regista di Finale di Coppa, una storia surreale e eccellente ambientata durante la guerra del Libano del 1982, la stessa estate della Coppa del Mondo. Lì i protagonisti erano un soldato israeliano prigioniero e il capo di una cellula palestinese, e diciamo solo che il tifo per l’Italia accomuna le persone più diverse.
Nella Sposa siriana, una giovane donna drusa è promessa sposa di una celebrità locale che vive appena oltre confine, in Siria, e dal momento in cui passerà dal lato siriano per sposarsi, non potrà più ritornare in territorio israeliano. Storie di confine, al limite del credibile.
Ieri, invece, è arrivata in Israele una vedova siriana con la storia opposta ma identica a quella del film. Oggi bisnonna, nel 1947 Rachel era una israeliana di Haifa, di famiglia ebraica: aveva sedici anni, era innamorata di Fuad, arabo vicino di casa. Quando la dichiarazione di indipendenza destabilizzò le zone miste come Haifa, la famiglia di Rachel si trasferì a Tel Aviv, ma lei, giovane innamorata ed incinta, fuggì dal suo amato con l’aiuto della famiglia di lui.
E siccome questa è una storia tragica, Fuad dopo poco fu ucciso da un cecchino e lei portata al di là del confine siriano. Fu data in moglie ad un fratello di lui, che ovviamente non ha mai amato, e ha avuto molti figli, siriani e secondo l’halakhah ebrei.
È ritornata dopo quasi 70 anni, durante Channukkah, con una operazione di quelle da film americano, con scali in aeroporti internazionali, videotelefonate non rintracciabili e una buona dose di ottimismo. Fra i fautori di questo ritorno, ci sono nipoti fuoriusciti siriani che vivono in Europa, e coi tempi che corrono non fa male ricordarci che in queste terre la mistura di storie, culture e lati del confine, è parte integrante della vita. Ora, io se fossi Riklis farei carte false pur di assicurarmi la storia per il prossimo film.

Daniela Fubini, Tel Aviv twitter @d_fubini

(14 dicembre 2015)