Trieste – Prima, durante e dopo la Shoah
Un percorso didattico
In svolgimento al Museo Carlo e Vera Wagner di Trieste il corso di formazione sul tema “Prima, durante e dopo la Shoah: un percorso di didattica della storia” per docenti delle scuole secondarie di I e II grado e aperto a uditori interessati all’argomento.
Il programma, molto denso, vede la presenza di autorevoli interventi che, nel corso di tre giornate, fino a giovedì 17 dicembre, tratteranno il tema dell’antigiudaismo e dell’antisemitismo affrontandolo sotto molteplici aspetti e con diverse modalità. Sei lezioni si alterneranno ad altrettanti laboratori, cui si aggiungeranno la visita guidata al Museo e la visione di un documentario.
Assieme ai saluti del rabbino capo, rav Eliezer Shai Di Martino, anche in rappresentanza del presidente della Comunità ebraica, Alessandro Salonichio, e l’intervento di Antonella Grim, assessore a Educazione Scuola Università e Ricerca del Comune di Trieste, rav Ariel Haddad, direttore del Museo, ha voluto ricordare come si sia sviluppato questo importante progetto, da lui ideato con Annalisa Di Fant in collaborazione con l’Istituto Regionale di Storia del Movimento di Liberazione nel Friuli Venezia Giulia, soprattutto assieme a Stefano Fattorini e Cristina Roggi.
“Si tratta – ha detto – del risultato di moltissime riflessioni che soltanto in parte si vedranno svolte in questo programma. Essendo il discorso che si vuole affrontare estremamente articolato, in questo primo appuntamento si è voluto porre l’attenzione non soltanto su quanto riguarda la Shoah in senso stretto, con tutto il suo peso e la sua enorme importanza, ma anche a ciò che l’ebraismo europeo era stato prima di essa, senza tralasciare di dare uno sguardo alle difficoltà, ai problemi e alle opportunità che chi è sopravvissuto ha sperimentato in seguito. Il patrimonio ebraico si esplicita in ambito culturale, religioso, storico, spirituale e in molteplici altri aspetti, ognuno dei quali a sua volta si struttura in modo vasto e complesso.” La speranza è quindi che questo “numero zero” possa essere un primo passo per realizzare altre occasioni che possano interessare un pubblico più vasto e diversificato. La partecipazione di più di cinquanta persone, la maggior parte delle quali docenti, ma con una buona presenza di uditori, interni ed esterni alla Comunità ebraica, fa ben sperare perché questo desiderio si possa realizzare.
I lavori della mattina sono iniziati con il professor Giacomo Todeschini che ha tracciato con grande chiarezza la costruzione e l’evoluzione dell’antigiudaismo dal I al XVI secolo, dando ampio spazio al periodo medievale. È seguita poi la lezione del professor Giovanni Miccoli su “La transizione dell’antigiudaismo all’antisemitismo politico: dalla Rivoluzione Francese agli anni Trenta del Novecento”, che ha affrontato in modo preciso e attento soprattutto la situazione in area francese e austro-germanica.
Sono poi intervenuti Stefano Fattorini, che ha parlato della “Geografia culturale dello sterminio”, e Tullia Catalan su “La memoria della Shoah”.
Paola Pini
(15 dicembre 2015)