L’Italia scende in campo
contro la minaccia Isis

rassegnaLa lotta all’Isis, la questione aperta in Libia, il rapporto con le potenze dell’occidente: questi alcuni dei temi cardine dell’intervista al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni pubblicata oggi dal Corriere. “L’Italia è molto attiva dentro il processo diplomatico sulla Siria – spiega Gentiloni – giunto ad uno snodo fondamentale, anche alla luce dei colloqui tra Putin e Kerry”. “Ci sono le premesse – prosegue – perché a gennaio comincino i negoziati tra il regime e le opposizioni, avvio che dovrebbe coincidere con il cessate il fuoco”; un processo che porterebbe nei sei mesi successivi all’uscita di scena di Assad. Gentiloni parla poi di decisione strategica rispetto allo schieramento di 450 soldati italiani per difendere la diga di Mosul (Iraq), territorio chiave per evitare che Baghdad cada nelle mani dell’Isis.

L’Arabia Saudita contro l’Isis. Su Repubblica, il commento riguardo l’annuncio da parte dell’Arabia Saudita della creazione di un’alleanza islamica contro l’Isis. Ad essere escluse dall’accordo, sia l’Iran che l’Iraq. “Per Riad – viene riportato – la battaglia contro l’Iran è importante quanto quella contro Al Qaeda e lo Stato Islamico, forse persino più importante”.

Roma-Los Angeles, tensioni e falsi allarmi. Ieri più di mille scuole di Los Angeles sono state chiuse per motivi di sicurezza dopo aver ricevuto l’e-mail di presunti jihadisti che minacciavano un imminente attacco terroristico. Nelle stesse ore è stata resa nota la notizia che lo scorso venerdì due uomini senza fissa dimora, un palestinese di 40 anni e un tunisino di 30, sono stati fermati dopo aver minacciato i soldati davanti alla basilica di Santa Maria Maggiore a Roma inneggiando all’Isis. I due, già noti alle forze dell’ordine per piccoli furti, erano ubriachi e verranno espulsi dall’Italia. (Corriere della sera Roma)

Non è odio razziale: Le Pen assolta. Il leader del Front National Marine Le Pen è stata assolta dall’accusa di “istigazione all’odio razziale e alla discriminazione nei confronti delle altrui convinzioni religiose”. Il contenzioso era nato durante la sua campagna elettorale del 2010 quando aveva paragonato i musulmani che pregano in strada all’occupazione nazista della Francia.

Urtisti a colloquio con il prefetto. Giovedì gli urtisti, storica professione praticata da numerosi esponenti della Comunità ebraica romana, incontreranno il prefetto Gabrielli per discutere con lui del disagio emerso dopo lo spostamento obbligato delle proprie postazioni, in cui vendono ricordini e souvenir, lontano dai luoghi di maggior afflusso di turisti. “Speriamo che il prefetto ci ascolti – dice al Tempo il presidente della categoria Fabio Gigli – una soluzione va trovata e non può essere quella di spostarsi in luoghi poco o per nulla redditizi”.

Ritrovare i valori dell’Occidente. Ex firma storica del New Republic e intellettuale di fama, Leon Wieseltier riflette sul ruolo dell’Occidente nella lotta contro l’Isis. Bisogna riaffermare i propri valori, spiega, e affermare e difendere chi siamo. “E noi – incalza – non siamo soltanto trionfanti liberali che pensano di sconfiggere il male bevendo un latte macchiato mentre scriviamo su Twitter” (Il Foglio).

Stop ai gruppi nazifascisti in Lombardia. Al via la campagna regionale online che chiede di firmare una petizione per far sciogliere le organizzazioni neofasciste e neonaziste che si radunano sul territorio lombardo. A lanciare l’iniziativa, un fronte a cui hanno già aderito, tra gli altri, Anpi, Cgil e Fiom. (Repubblica Milano)

Segnalibro – Interrogarsi sul Mein Kampf. Quest’anno scadranno i diritti del libro-manifesto di Adolf Hitler Mein Kampf, che dopo essere stato interdetto per decenni sembra pronto a tornare sul mercato. A discutere della questione, il nuovo numero di Origami, la rivista della Stampa in uscita domani, che pubblica le opinioni di Christian Hartmann, curatore dell’edizione critica che da tre anni lavora sul libro, del professore Carlo Ossola e dell’editore Daniel Vogelmann.

I dolori di Kis. Su Repubblica il ritratto dello scrittore serbo Danilo Kis (1935-1989) a 80 anni dalla sua nascita. Figlio di un ebreo ungherese e madre montenegrina, Kis perse il padre, deportato dai nazisti. “Mio padre – ricordava – era un povero ebreo. I nazisti lo hanno cremato in un campo di concentramento, mentre io con mia madre e mia sorella vivevo in Ungheria presso certi parenti paterni”.

Stalin e le accuse ai “compagni” ebrei. Sul Corriere, Sergio Romano ricorda come dopo la nascita d’Israele, Stalin ingaggiò una vera e propria battaglia contro gli ebrei sovietici accusandoli di non essere più leali e di essere diventati soggetti all’influenza Usa. “Da quel momento – scrive – la parola sionismo si caricò di una valenza negativa e fu spesso utilizzata per denunciare la minaccia di un complotto internazionale contro l’Urss”.

I sapori casher. Su Repubblica viene presentato il ristorante casher Carmel, nel cuore del quartiere ebraico di Milano, frequentato da una clientela eterogenea di “ebrei ortodossi votati alle regole della casherut, ragazzi della stessa fede che però ai cibi rituali preferiscono la pizza, ‘goym’ di ogni provenienza incuriositi da pietanze per loro esotiche”.


Rachel Silvera
twitter @rsilveramoked

(16 dicembre 2015)