Firenze – Gina, una partigiana tra i Giusti
Chi sono i Giusti? Esistono caratteristiche comuni che permettono una loro più semplice identificazione?
Queste le domande che si è posto Sergio Della Pergola, illustre demografo e storico collaboratore delle nostre testate. Per una volta non davanti a una platea di studenti o all’attento pubblico di un suo convegno, ma nella più emozionante delle circostanze: la consegna della medaglia dello Yad Vashem ai discendenti della donna, la partigiana valdese Gina Silvestri, che lo salvò poco piccolissimo dalle grinfie degli aguzzini assieme ai genitori – il noto giornalista sportivo Massimo Della Pergola e sua moglie Adelina.
“La risposta è molto difficile. E questo perché, alla luce delle pratiche analizzate a Gerusalemme, ceto e stato sociale non sono elementi decisivi. E nemmeno la convinzione religiosa. Di certo c’è che i Giusti sono persone straordinarie. E Gina merita di farne parte” ha affermato Della Pergola nel corso della solenne cerimonia svoltasi questa mattina nella sinagoga di Firenze.
Commovente l’abbraccio con Federico Sabatini, un nipote della Giusta, cui si unisce la sorella Mara. E profonda la gratitudine espressa anche negli interventi del ministro consigliere dell’ambasciata israeliana Rafael Erdreich, dell’assessore comunale Sara Funaro e della presidente della Comunità ebraica fiorentina Sara Cividalli.
La storia di salvezza ha infatti origine in riva all’Arno, dove la famiglia Della Pergola viene prima accolta in casa di una coraggiosa professoressa cattolica, Livia Sarcoli (anche lei riconosciuta come Giusta dallo Yad Vashem) e poi assistita in una complessa fuga verso la Svizzera. Gina entrerà in gioco in questa circostanza, fungendo da raccordo con le forze alleate e accompagnando Massimo, Adelina e il piccolo Sergio fino alle pendici del monte scollinato il quale li accoglierà – non senza qualche brivido – la federazione elvetica.
Proprio in Svizzera, e nella difficile condizione di internato in un campo di lavoro, il grande giornalista triestino ideerà e affinerà di lì a pochi mesi i meccanismi dell’invenzione che permetterà allo sport italiano di coinvolgere milioni di appassionati e rimpinguare le proprie disastrate casse: il Totocalcio.
Storie di salvezza e storie di sport che si incrociano nell’autobiografia Storia della Sisal e del suo inventore. La prima testimonianza pubblica dell’eroismo di Liva e Gina, firmata da Della Pergola nella stagione che ha segnato il suo più intenso impegno per ricomporre i tanti tasselli di una vita che è stata lunga e piena di soddisfazioni. Ma che ha anche conosciuto diverse sfumature dell’animo umano. Ad esempio la viltà e la piccolezza di chi, firmando nel ’38 le Leggi Razziste, lo costrinse all’allontanamento forzato dalla professione. Ma anche l’altruismo e il coraggio di donne come Livia Sarcoli e Gina Silvestri.
“Ogni riconoscimento è un’emozione unica. Ogni storia che si recupera un grande dono all’umanità” ha affermato la presidente Cividalli in sinagoga. Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore Funaro, che ha posto l’accento sull’importanza di non voltare le spalle di fronte alle grandi tragedie della contemporaneità.
“Oggi è un giorno di festa per tutti i valdesi fiorentini, che già avevano gioito anni fa per il riconoscimento conferito al pastore Tullio Vinay. Un nuovo momento di incontro nel solco dei valori che ci accomunano” dice a Pagine Ebraiche l’ex ministro Valdo Spini.
Presente in sinagoga anche l’imam Izzedin Elzir.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(Nell’immagine Sara Cividalli, Rafael Erdreich, Sergio Della Pergola, Federico Sabatini e Mara Della Pergola)