Informazione – Accolta l’istanza della redazione UCEI
Formazione permanente dei giornalisti:
Ordine e Ministero riconoscono l’Unione
L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha ottenuto il riconoscimento come ente formatore per i giornalisti professionisti italiani vincolati all’obbligo dell’aggiornamento professionale permanente. L’annuncio dell’accoglimento dell’istanza presentata dalla redazione giornalistica dell’Unione e dell’accredito congiunto da parte dell’Ordine nazionale dei giornalisti e del ministero per le Attività produttive, pervenuto nelle scorse ore, è stato diffuso a conclusione dei lavori del Consiglio nazionale dell’Ordine che si sono tenuti in Roma e che hanno fra l’altro intrapreso l’esame degli interventi mirati al riordino delle diverse norme della deontologia professionale.
L’Ordine professionale cui sono obbligatoriamente iscritti i giornalisti professionisti italiani (i giornalisti che hanno superato l’esame di Stato di abilitazione professionale e che hanno ottenuto il mitico tesserino rosso) e che esercita la vigilanza e la disciplina sull’esercizio della professione giornalistica, ha intrapreso negli scorsi mesi il processo di formazione professionale permanente dell’intera categoria, assoggettando tutti i giornalisti italiani all’obbligo di frequenza di corsi di formazione e di aggiornamento al fine di maturare i crediti necessari al raggiungimento per ogni triennio di esercizio professionale del quoziente richiesto. L’UCEI entra così, assieme a numerosi, prestigiosi enti e atenei italiani, nella rosa degli enti ammessi a organizzare e progettare autonomamente tali attività di formazione.
I corsi di formazione dedicati a materie di etica dell’informazione e della comunicazione, orizzonte su cui la redazione giornalistica dell’Unione ha già maturato una lunga esperienza attraverso l’organizzazione di seminari e incontri di formazione, ricevono la valutazione massima dell’Ordine nei criteri di assegnazione dei crediti.
I corsi si svolgono durante tutto l’anno e in tutte le regioni italiane, in modo da offrire ai giornalisti un’ampia facoltà di scelta e la possibilità di combinare la formazione con la propria vita professionale.
“Si tratta – commenta il direttore della redazione giornalistica dell’Unione, Guido Vitale, in un messaggio di congratulazioni rivolto ai colleghi giornalisti che hanno lavorato in questi mesi per ottenere l’accredito, non solo di un riconoscimento che costituisce una grande soddisfazione professionale, ma soprattutto di un’occasione importante per l’intero ebraismo italiano. Formare i giornalisti – prosegue – metterli in condizione di comprendere meglio e di raccontare correttamente la complessità della società in cui viviamo e di questo elemento essenziale e profondamente radicato nell’identità italiana che è l’ebraismo italiano, costituisce il migliore investimento per prevenire le storture quotidianamente prodotte dal sistema dell’informazione ai danni di una corretta percezione di Israele, della presenza e dell’identità ebraica, e più in generale di tutte le culture e le realtà sociali di minoranza. Il patrimonio ebraico di regole, di valori, di conoscenze e di esperienze ha molto da dire sul piano dell’etica dell’informazione; ma anche la corretta conoscenza della Storia, una stimolante e viva concezione della Memoria della Shoah, un’equilibrata analisi della realtà di Israele e del conflitto mediorientale, delle storture messe in rete dagli irresponsabili che speculano sulla demenza digitale dilagante, sono elementi su cui le istituzioni dell’ebraismo italiano devono impegnarsi per offrire maggiori elementi di cultura, di conoscenza e di giudizio. Per questo – conclude il messaggio – le difficoltà superate nel raggiungere questo importante traguardo non devono distoglierci dall’obbiettivo di mettere al lavoro, nel rispetto delle opinioni e delle autonomie di tutti, le diverse realtà dell’ebraismo italiano al fine di entrare in questo processo di formazione con un messaggio efficace e positivo. Il rabbinato italiano e le altre realtà professionali che operano nei diversi segmenti potranno offrire in questo quadro un contributo determinante per la riuscita del progetto”.
(18 dicembre 2015)