Movimento islamico a Israele: “Libereremo Gerusalemme”

rassegnaMesso al bando dal governo del Premier israeliano Benjamin Netanyahu, il Movimento islamico, realtà politica palestinese vicina ai Fratelli musulmani, si racconta al quotidiano La Stampa attraverso le parole del suo leader, Raed Salah Abu Shakra. Intervistato da Maurizio Molinari, Raed Salah, condannato per aver incitato gli arabi palestinesi israeliani alla rivolta violenta contro Israele,
accusa: “La moschea di Al Aqsa è violata quotidianamente dagli ebrei, soldati e civili. Ci sono dozzine di gruppi ebraici che vogliono costruire il Terzo Tempio sulle rovine di Al Aqsa, il dovere dei musulmani, di ogni Paese, è di impedirlo. In qualsiasi maniera”. Per il governo Netanyahu il Movimento islamico è uno dei responsabile della recente escalation che ha portato al moltiplicarsi degli attentati contro civili e soldati israeliani. Raed Salah, pur affermando di essere contro la violenza, alla domanda sua quale rapporto voglia costruire con Israele, afferma “Noi siamo palestinesi del 1948, ovvero dei territori che vennero occupati allora. Siamo a favore della fine dell’occupazione”; per poi aggiungere, incalzato da Molinari, “L’occupazione è una sola, deve finire, per restituire la terra a chi ci ha sempre abitato e non è venuto da Vienna, Parigi o New York. Anche il mio arresto è un frutto dell’illegalità dell’occupazione”. Nel corso dell’intervista poi il leader del Movimento afferma che l’organizzazione è vicina alla politica turca di Erdogan mentre è contraria all’Isis.

Iraq, l’Isis all’angolo. Ramadi, città irachena considerata una roccaforte sunnita e un punto strategico dell’Isis, sta per essere liberata dall’esercito del governo di Baghdad, racconta il Corriere della Sera. Si tratterebbe di una vittoria significativa perché, scrive La Stampa, “serve a dimostrare che Baghdad è in grado di battere l’Isis con forze militari miste, e non solo con le milizie sciite”. Intanto nella capitale irachena è arrivato il presidente del Senato Pietro Grasso che ha incontrato i rappresentati del governo locale, dimostratisi favorevoli all’invio di un contingente italiano in difesa della diga di Mosul (Corriere). A Grasso è stato inoltre chiesto l’aiuto dell’Italia a tutela della sicurezza dei beni archeologici iracheni.

Israele contro gli estremismi interni. “Non accetteremo questo terrorismo”, la condanna del Premier israeliano Benjamin Netanyahu rispetto all’attacco portato da alcuni estremisti ebrei contro una casa palestinese in Cisgiordania. “In piena notte, hanno sfondato la finestra dell’abitazione, dove dormivano una coppia di genitori con un figlioletto di nove mesi e hanno scagliato all’interno due candelotti fumogeni”, la ricostruzione di Avvenire. La famiglia palestinese è incolume e la polizia israeliana sta indagando per assicurare i responsabili alla giustizia.

Bologna, espulso perché propagandava per l’Isis. “L’insospettabile Tahir Abdelali, 30 anni, marocchino, sposato con una donna italiana e residente in via delle Fonti (zona Corticella), è la quinta persona espulsa da Bologna per motivi legati al terrorismo dopo le stragi di Parigi”, racconta Repubblica nelle sue pagine bolognesi. Ad annunciare il provvedimento, il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Parlando dell’episodio, Yassine Lafram, portavoce degli imam delle nove moschee bolognesi, afferma che il problema è il reclutamento che avviene online, sui social network mentre le moschee “sono un presidio di sicurezza” (Repubblica Bologna).

Accertamenti a Napoli. La procura di Napoli ha disposto un’indagine conoscitiva sulla gestione dei fondi per il progetto approvato nel 2009 per il recupero della sinagoga in via Cappella Vecchia e per alcune opere nel cimitero ebraico a Poggioreale. A darne notizia, il quotidiano il Mattino che ricostruire l’iter che ha portato la magistratura a svolgere dei primi accertamenti sulla contabilità della Comunità ebraica. I fondi per il restauro dei due siti ebraici sono pubblici e l’indagine conoscitiva, sottolinea il Mattino, nasce dalla volontà di “sgomberare il campo dai dubbi e verificare se vi siano state o meno presunte irregolarità” legata alla gestione dei fondi stessi, erogati nel 2009. Gli accertamenti fanno riferimento al periodo precedente all’attuale presidenza della Comunità ebraica partenopea, da cui, riporta sempre il Mattino, non sono stati registrati commenti alla vicenda.

Noa ad Assisi. La cantante israeliana Noa sarà protagonista del trentesimo concerto del 25 dicembre ad Assisi. In un’intervista ad Avvenire, Noa racconta il suo impegno sul fronte del dialogo tra i popoli. “Ho iniziato 20 anni fa, dopo l’assassinio di Yitzhak Rabin. – afferma la cantante – Sentivo che se questo grande uomo aveva potuto sacrificare la sua vita per la pace, anch’io avrei potuto sacrificare un po’ del mio tempo e della mia popolarità per una causa così importante. Da allora ho fatto questo costantemente e in molti modi”.


Daniel Reichel

(23 dicembre 2015)