convenienza…

“… Yosèf parlò alla casa del Faraone, dicendo: Se vi sono gradito, per favore, parlate alle orecchie del Faraone dicendo…”(Bereshìt 50, 4). Leggendo questo verso c’è da domandarsi per quale motivo Yosèf, che era stato nominato vice re d’Egitto, non abbia parlato direttamente con il Faraone. Bensì, egli parla con i più stretti collaboratori del Faraone “Bet Paròh – la casa del Faraone” chiedendo loro di intercedere presso il Faraone stesso. Il Midrash ci racconta che per i meriti di Yakòv la carestia che aveva colpito l’Egitto e che doveva durare sette anni, fu ridotta da sette a cinque anni. È quindi chiaro che il Faraone non avendo più bisogno di Yosèf si allontanò da lui, come è consuetudine di coloro che governano. Come insegnano i nostri Maestri nel Trattato di Avòt (2, 3): “Siate cauti nei vostri rapporti con i potenti: essi avvicinano l’uomo solo a loro vantaggio; quando fa loro comodo, si mostrano come amici, ma non soccorrono l’uomo quando questo ne abbia bisogno”.

David Sciunnach, rabbino

(23 dicembre 2015)