La Berlino ebraica sceglie Joffe,
presidente a suon di polemiche
Gideon Joffe, classe 1972, nato a Tel Aviv è stato riconfermato come presidente della Comunità ebraica di Berlino. Già in carica nel 2006 era stato rieletto nel 2012 e continuerà a guidare gli oltre 10.000 iscritti per i prossimi quattro anni.
Una vittoria che ha lasciato l’amaro in bocca all’opposizione rappresentata dalla lista Emet (Verità) che ha accusato Joffe e la sua Koach (Forza), di brogli elettorali motivando come lo spoglio sarebbe avvenuto in una stanza chiusa senza uno scrutinatore neutrale. Un’accusa respinta fermamente dal presidente, il quale ha risposto ai suoi oppositori dicendo che devono accettare la sconfitta.
Il leader di Emet Sergey Lagodinsky (il quale nei ballottaggi sembrava in vantaggio), si è dovuto così accontentare di otto poltrone nel direttivo comunitario, contro i 13 di Koach, ma non vuole arrendersi e si riserva di prendere provvedimenti.
Un’aria tesa, quella che si respira nella vivace Berlino ebraica, che tuttavia non coglie i suoi membri di sorpresa: resta negli annali la rissa avvenuta un anno fa durante la riunione del Consiglio con il presidente Joffe al centro dell’azione.
Il contenzioso era nato dalla decisione da parte del governo della città di tagliare i fondi alla comunità perché non era giunta la documentazione adeguata per provvedere all’erogazione del denaro. Un litigio acceso che ha trasceso e ha dovuto vedere persino l’intervento della polizia ma ha comunque confermato la vitalità dell’ebraismo tedesco (forse troppa, ha ironizzato qualcuno).
All’epoca, la gravità dell’episodio ha portato diversi esponenti della comunità a schierarsi contro il presidente e lo stesso Joffe è stato inserito dal magazine tedesco Tip nella lista dei 100 berlinesi più imbarazzanti, aggiudicandosi il sessantesimo posto.
Nella carriera del presidente non sono mancati i momenti difficili: ha dovuto fronteggiare l’arrivo di numerosi ebrei provenienti dall’ex Unione Sovietica, garantendone l’integrazione (un percorso accidentato che ancora gli ha attirato decine di critiche) e lo scorso anno si è dovuto confrontare con diversi attacchi antisemiti con il pretesto di criticare la politica israeliana. “Non siamo al punto in cui gli ebrei vengono uccisi in Germania per il solo fatto di essere ebrei ma dobbiamo prendere misure cautelative”, aveva dichiarato commentando la decisione del giornale ebraico Jüdisches Berlin di recapitare ai suoi abbonati i numeri dentro una busta bianca per evitare possibili ritorsioni o atti di vandalismo.
Nato da genitori israeliani di origine lettone, Gideon Joffe si è trasferito a Berlino da ragazzo come numerosi suoi connazionali che nella città hanno oramai costituito una piccola Tel Aviv europea e ha studiato economia e cinese; continuando il suo percorso universitario a Pechino e Shangai. Dopo i due mandati passati, accoglie la riconferma della sua carica con entusiasmo: “Con 13 seggi – dice – la lista Koach è pronta a guardare al futuro”.
Rachel Silvera twitter @rsilveramoked
(23 dicembre 2015)