Oltremare – Storie di Cinema

danielafubini2A Tel Aviv ci sono due cinema che, quando menzionati in conversazioni conviviali, causano onde concentriche di nostalgia: l’Eden e il Mugrabi. Due luoghi che certificano il fatto che persino Tel Aviv, una città che ha da poco finito di festeggiare i cento anni dalla fondazione, ha una sua storia.
Nel 1914, Tel Aviv aveva cinque anni, i palazzi più alti avevano due o tre piani, erano costruiti sulla sabbia e il piano regolatore era una linea retta tracciata a vista a perpendicolo del mare. L’attuale Sderot Rothschild. Non c’erano ancora alberi, nessuno aveva ancora piantato l’erba ai bordi delle strade.
Nella bianca luce del Medio Oriente, Moshe Abarbanel e Mordechai Weiser costruirono il Cinema Eden su di un angolo di Neve Tzedek, il quartiere fuori Jafo dove erano fuoriusciti gli ebrei prima di fondare Tel Aviv. I vicini fecero rimostranze: la notte era illuminata dallo schermo e disturbata dall’orchestra che suonava sul palco. I film arrivavano da Alessandria d’Egitto, uno o due alla settimana. D’estate, prima dell’avvento di rivoluzionari ventilatori, sul pubblico veniva spruzzata acqua di rose. A Tel Aviv si suda, è un fatto.
Nel 1914, ancora nessuno pensava che in capo a tre anni l’Impero Ottomano avrebbe perduto la Palestina. Ma siccome la cultura è cosa molto politica, si sa, gli inglesi invasori nel 1917 si appropriarono del cinema per un paio d’anni, riservandolo alla difficile opera di sollevare il morale delle truppe.

Nel 1930 aprì il Cinema Mugrabi, nel cuore della Tel Aviv che si stava espandendo velocemente verso nord. Il palazzo in stile Art Deco, con ben dodici larghi gradini all’entrata, sembrava un tempio laico, ed è nella piazza antistante che si radunarono i cittadini per festeggiare la dichiarazione dell’ONU il 29 novembre 1947, prima di andare a prendere le armi e unirsi alla guerra d’Indipendenza.
L’Eden ha chiuso nel 1974, ed è rimasto lì, protetto dalla legge che preserva i palazzi antichi. Il Mugrabi è bruciato nel 1986 ed è stato poi distrutto. Leggenda vuole che lo ricostruiranno, identico ma con in cima un grattacielo di quaranta piani. Tel Aviv si espande ancora, ma in verticale.

Daniela Fubini, Tel Aviv twitter d_Fubini

(28 dicembre 2015)