responsabilità…

Il libro di Bereshìt, contrassegnato da gravi conflitti fraterni, si conclude con la ripacificazione familiare. I fratelli preoccupati che, dopo la morte del loro padre, Yoseph potesse vendicarsi di loro per averlo venduto, vengono rassicurati perché in verità sarebbero stati agenti del volere divino, poiché tutto era previsto.
Ciò nonostante i fratelli dovranno assumersi le loro responsabilità, invocando il perdono di Yoseph e supplicandolo per ben tre volte (Bereshìt, 50; 17). È da questo episodio che i Maestri del Talmud (Yomà 87 a) imparano che prima del Kippùr siamo obbligati a chiedere il perdono a una persona offesa almeno per tre volte. A dimostrazione che il conflitto/ripacificazione tra Yoseph e i suoi fratelli assurge a paradigma di quella coniugazione necessaria e indissolubile tra preveggenza divina e responsabilità umana. La regia divina della storia non deve mai costituire un alibi per deresponsabilizzarci.

Roberto Della Rocca, rabbino

(29 dicembre 2015)