giustizia…

Moshe chiede a D-o: “Chi sono io che possa andare dal Faraone, che possa far uscire il figli di Israele dall’Egitto?”.
La risposta di D-o consiste nel dare a Moshe tre segni concreti che rappresentano le qualità intrinseche nella personalità di Moshe che lo rendono degno dell’incarico ricevuto: un bastone si trasforma in serpente; la mano di Moshe diventa bianca; l’acqua si trasforma in sangue.
Questi tre segni corrispondono a tre episodi chiave nella vita di Moshe che ne determinano le caratteristiche morali di Giustizia: l’egiziano colpisce con un bastone un ebreo innocente per ucciderlo, Moshe interviene per difendere l’ebreo e uccide l’aggressore per fare giustizia; la mano di un ebreo viene alzata contro un altro ebreo, Moshe interviene per metter pace e giustizia; le figlie di Itrò vengono maltrattate e minacciate dai pastori locali impedendo loro di attingere l’acqua dai pozzi, Moshe interviene a difesa delle donne indifese per mettere pace e giustizia. Un bastone, la mano e l’acqua. Questo è Moshe Rabbenu, uno Tzaddik che si mette in gioco per il suo prossimo, questo lo rende meritevole di essere incaricato da D-o per fare uscire il popolo di Israele dall’Egitto.
“Chi sono io che possa andare dal Faraone, che possa far uscire il figli di Israele dall’Egitto?”, attraverso questi tre segni, nel corso della missione di Moshe, D-o lo rassicura, come dicendogli: “Tu sei un Giusto, perché dai tutto te stesso per il prossimo, per questo sei all’altezza della tua missione”.
Il Giusto dei Giusti, questo è Moshe: ci sono due virtù che possiedono i Giusti. Quali? Esci è impara da Moshe e da Aron, i quali hanno voluto e hanno operato per la pace tra il Popolo di Israele e il loro Padre che è nei Cieli; tra il Saggio e l’Ignorante; tra il Saggio e il Saggio; tra un uomo e sua moglie; tra un uomo e il suo prossimo, e per via della loro rettitudine è stato attribuito a loro e ai loro figli un buon nome fino alla fine di tutte le generazioni. Così come D-o ama le sue creature, noi dobbiamo amare il prossimo. Così come D-o è Giusto con le sue creature, noi dobbiamo essere giusti con il prossimo. Così come D-o è Equo con le sue creature, noi dobbiamo essere equi con il prossimo.

Paolo Sciunnach, insegnante

(4 gennaio 2016)