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Bruxelles, il giorno prima
Dio esiste e vive a Bruxelles è un film diretto da Jaco Van Dormael. Uscito in tempi non sospetti, anteriori al coprifuoco cui la città belga è stata costretta nelle scorse settimane, offre uno specchio surreale della società postmoderna in cui viviamo. Ebrei se ne vedono pochi, nel film, soltanto nella scena finale, nella catarsi in riva al mare di scorcio transitano due-tre ebrei ortodossi, ma non è questo il punto. Comunque lo si voglia interpretare, il film è una rivistazione della Scrittura in chiave surreale. Il capitolo sul Cantico dei Cantici – e quello su Esodo – è fra i meglio riusciti, certamente è la narrazione evangelica (12 apostoli che diventano 18 come una squadra di rugby) che il regista prende di mira, dissacrandola… ma fino ad un certo punto. Non capita spesso al cinema, oggi, di vedere un filo ironia dissacrante su temi religiosi: vanno di moda le apologie e le beatificazioni pontificali, il grand guignol biblico è passato di moda. Qui le cose stanno diversamente e il Dio crudele che esiste e vive a Bruxelles per nostra fortuna non è il nostro, ma se Bruxelles piange, Gerusalemme certo non ride. Consiglio la visione di questa pellicola, fortemente allegorica, delicata nei tratti infantili di una bambina attrice protagonista davvero bravissima e nelle musiche scelte che toccano nel profondo.
Alberto Cavaglion
(6 gennaio 2015)