Madri d’Israele – Yasmin
Raggiante racconta la sua storia con un tono di voce particolarmente acuto, entusiasta, ovviamente.
Ride e sorride, si accarezza quel pancione che, per quanto grande, sembra portarlo con estrema leggerezza.
Yasmin, trentacinque anni, residente a Rosh Pina, assistente sociale di professione, madre di due splendide bambine per hobby, in dolce attesa, appunto, della terza.
“Sono una delle coordinatrici di un’organizzazione chiamata Bonim Atid (costruiamo un futuro, in italiano), organizzazione che si occupa di aiutare quei bambini provenienti da famiglie disadattate.”
Scandisce la parola “disadattate” con particolare fervore, come se il termine stesso bastasse per raccontare le storie atroci che si celano dietro alcuni volti angelici.
“Bonim Atid si occupa inoltre di ragazzini provenienti da famiglie molto numerose, solitamente con gravi problemi economici. Ragazzini trascurati, chiusi ed insicuri. Tristi.”
Yasmin è responsabile di intrattenere i rapporti con le famiglie dei bimbi in questione.
“C’è sempre un fortissimo feeling tra me e le altre mamme, un’empatia quasi innata, un affetto sincero che può nascere solo tra due donne, tra due madri, appunto. Io aiuto loro e loro aiutano me. Io insegno loro ad ottimizzare al meglio il tempo con i loro figli, a gestire in maniera più ordinata le loro vite, a pesare quello che può essere un budget famigliare limitato, ma non ne esco mai a mani vuote. Chiedo sempre consigli per curare il mal di orecchie di mia figlia, una ricetta particolare per stupire mio marito al suo ritorno a casa. Ognuna di loro, nonostante le difficoltà, ha moltissimo da dare”.
Bonim Atid nasce dieci anni fa ed oggi conta oltre trentatré sedi in tutto il paese. Ideato per i bambini delle elementari, prevede percorsi individuali per la durata di massimo quattro anni. Vive, o meglio, sopravvive grazie a generose donazioni, oltre che al prezioso contributo di appassionati volontari.
“Il nostro punto di forza è sicuramente la nostra squadra, un team eccezionale, composto da persone che, prima di essere degli assistenti sociali, sono madri e padri di famiglia. Persone con un cuore grandissimo, oltre che un’esperienza molto vasta nel settore. Persone sempre pronte a mettersi in gioco, a portare idee innovative e rivoluzionarie”.
Un ulteriore punto di forza, aggiungo io, è la loro straordinaria capacità di abbattere qualunque tipo di barriera.
A Bonim Atid potrete infatti trovare bambini di ogni etnia o religione, di ogni uso e costume, ortodossi o laici che siano. Bianchi, neri, gialli o blu.
Perché quando un bambino entra in casa, ha bisogno di sentirsi uguale a tutti gli altri.
David Zebuloni
(7 gennaio 2015)