Valerio Zanone (1936-2016)

zanoneDopo la scomparsa di Renato Altissimo, avvenuta nell’aprile 2015, un altro liberale e un altro amico vicino al mondo ebraico e alle ragioni d’Israele si è congedato dal mondo terreno. Valerio Zanone avrebbe compiuto 80 anni il 22 di questo mese e, in particolare da un anno, combatteva contro una malattia che ha poi prevalso.
Uomo di raffinata cultura, ha ricoperto numerosi incarichi partitici, parlamentari, governativi, alla guida di prestigiose fondazioni passando anche dall’esperienza di sindaco di Torino. Apparentemente pacioccone, era in realtà persona sì pacata e riflessiva ma anche ben determinata nelle sue scelte, guadagnandosi a volte l'”accusa” di cocciutaggine. Anche i suoi intensi rapporti con il mondo ebraico e con Israele, alla pari di tutto il suo agire in politica e nella vita in genere e coerentemente al suo carattere, non sono mai stati eclatanti, ostentati o interpretati strumentalmente ma vissuti bensì “naturalmente” come si addice a un vero liberale e in ossequio a una genuina interpretazione della laicità, mai interpretata in chiave antagonista rispetto al sentimento religioso.
Un esempio pratico della sua attività tesa all’affermazione delle libertà dei cittadini quale cuore della convivenza democratica sarebbe stata, durante il suo mandato quale ministro della Difesa, una riforma dell’istituto dei cappellani militari che avrebbe aperto anche ai culti acattolici: il progetto, al quale lavorammo in diversi, venne definito proprio a Livorno durante una sua visita, ma naufragò purtroppo per una delle solite crisi di governo delle quali l’Italia ha spesso sofferto.
La sostanza del suo contributo alla politica italiana va ben oltre le apparenze e il suo rimarrà, per tanti di noi, un invidiabile esempio di signorile modo di fare politica oggi estremamente raro.

Gadi Polacco

(8 gennaio 2016)