Qui Roma – Inciampare nella Memoria
Per ricordare, a volte, è necessario inciampare letteralmente nella Memoria. Creare uno spazio quotidiano nel quale confrontarsi con l’eredità dei sommersi e dei salvati, dei milioni di innocenti che vennero prelevati dalle loro case e deportati verso un viaggio drammatico e, in troppi casi, senza un ritorno.
È questa la filosofia dietro l’idea dell’artista tedesco Gunter Demnig, creatore, nel 1995 a Colonia, delle prime Stolpersteine, le pietre di inciampo che vengono apposte di fronte alle abitazioni dei deportati vittime delle persecuzioni nazifasciste e sulle quali sono incisi i loro nomi, l’età, la data e il luogo di deportazione e, si si conosce, l’anno della morte.
E, dopo diversi appuntamenti in Europa, Demnig tornerà domani a Roma per installare 11 nuove stolpersteine d’ottone che si vanno ad aggiungere alle altre 226 già disseminate per la città. Un’iniziativa giunta al suo settimo anno, curata dall’animatrice del progetto Arte in Memoria Adachiara Zevi e patrocinata da Municipio Roma I Centro, Municipio II, Municipio VII e Municipio XIII, con il sostegno dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania e con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, del patrocinio del Comitato di Coordinamento per le Celebrazioni in Ricordo della Shoah della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità Ebraica di Roma.
L’inaugurazione avverrà domani alle ore 12 in via Po 42 alla presenza del Presidente del Municipio di Roma II Giuseppe Gerace. Seguiranno nel corso della giornata diverse tappe (Ore 9.00 – via Cava Aurelia 74, ore 10.00 – viale Giulio Cesare 71, ore 10.45 – viale delle Milizie 140, ore 14.15 – via Gallia 96, ore 15.00 – via dei Fienili, 66, ore 15.45 – via S. Maria del Pianto 10, ore 16.15 – via della Reginella 27) che si concluderanno alle 16 e 30 al Portico d’Ottavia.
A promuovere l’evento anche l’Aned (Associazione Nazionale ex Deportati); l’Anei (Associazione Nazionale ex Internati); la Federazione delle Amicizie Ebraico Cristiane di Italia; la Fondazione Cdec (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea), l’Irsifar (Istituto Romano per la Storia d’Italia dal Fascismo alla Resistenza); il Museo Storico della Liberazione; in collaborazione con le Biblioteche di Roma.
(Nell’immagine, un momento di una passata edizione)
(10 gennaio 2015)