Jack Jacob (1923-2016)
“Sono fiero di essere ebreo, ma sono anche profondamente indiano”. È scomparso a 92 anni, Jack Jacob, lo storico generale dell’esercito indiano che nel 1971 inflisse al Pakistan una bruciante sconfitta, diventando uno degli eroi moderni più amati del Paese. Nato nel 1923 a Calcutta da una famiglia ebraica, profondamente religiosa, originaria di Baghdad, Jacob si arruolò nell’esercito indiano durante la Seconda guerra mondiale, impressionato dalla persecuzione dei suoi correligionari in Europa e fermamente convinto di voler sconfiggere Hitler. “Se ho mai subito attacchi antisemiti quando ero soldato? – ha spiegato in una intervista – Solo da parte degli inglesi. Tra gli indiani l’antisemitismo non esiste”.
Appassionato di poesia, goloso delle torte di Nachum, la pasticceria casher di Calcutta, Jacob è stato il militare ebreo che ha raggiunto il grado più alto all’interno dell’esercito indiano e ha ricoperto un ruolo fondamentale nel conflitto contro il Pakistan per liberare il Bangladesh nel 1971. Prendendo la capitale bengalese Dacca, la strategia del generale fu quella di far durare la guerra il meno possibile per ridurre le vittime. “Mentre ero in attesa di sapere come sarebbe andata – rivelò – pregai e recitai lo Shemà Israel”.
Dopo 37 anni nell’esercito, Jacob ha servito i governatori di Goa e Punjab. Fondamentale è stato anche il suo ruolo nel rafforzamento dei rapporti tra India e Israele, sui quali però manteneva riservatezza: ha stretto legami con l’ex primo ministro Itzhak Rabin e l’ex presidente d’Israele Shimon Peres oltre che ricevere l’apprezzamento dell’ex generale dell’Idf Mordechai Gur. Per esempio, quando qualche anno fa il nuovo ambasciatore israeliano si è insediato in India, lo stesso Peres ha mandato una lettera indirizzata proprio a Jacob nella quale lo elogiava: “Siamo fieri – si legge – che lei, in quanto ebreo indiano, abbia giocato un ruolo così importante nella difesa e nello sviluppo del suo Paese”. E non per niente, nel museo dei militari di Latrun, poco distante da Gerusalemme, ad essere esposta c’è anche la divisa dell’eroe di Calcutta.
Rachel Silvera
(14 gennaio 2016)