Quei gesti che parlano

rassegna“Anche i gesti parlano”. L’Osservatore Romano titola così un ampio articolo in cui si riportano stralci di alcuni interventi pubblicati sulla carta stampata in prossimità della visita di Bergoglio alla sinagoga di Roma. Ad aprire l’articolo i contenuti più significativi dell’intervista al presidente dei rabbini italiani Giuseppe Momigliano sull’ultimo Pagine Ebraiche. Tra gli altri si segnalano anche i colloqui del rabbino capo Riccardo Di Segni con Famiglia Cristiana e Avvenire e l’intervista al direttore di Tv2000 Lucio Brunelli, pubblicata anch’essa su Pagine Ebraiche di gennaio.

“Una kippah contro la resa dell’Occidente”. La campagna di sensibilizzazione sul tema dell’antisemitismo lanciata dal quotidiano Il Foglio è oggi raccontata anche dal Corriere, che mette in evidenza come la stessa sia stata rilanciata ieri sul nostro notiziario quotidiano UCEI del pomeriggio Pagine Ebraiche 24. Tra le reazioni riportate anche quella della presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello e del parlamentare Emanuele Fiano.

“Quanto sta accadendo oggi fra l’Iran e i Paesi sunniti è il frutto di una serie di pericolosi eventi a cascata. Eventi che, molto chiaramente, dimostrano come la visione occidentale di un Iran ‘fonte di stabilizzazione’ e ‘parte della soluzione’ delle attuali crisi locali sia, agli occhi degli attori regionali, non solo non credibile, ma possa addirittura portare a una escalation”. Così l’ambasciatore israeliano a Roma Naor Gilon in una lettera alla Stampa.
Da segnalare anche un nuovo intervento dell’ex primo ministro Massimo D’Alema sul Corriere, a pochi giorni dall’intervista in cui affiorava apertamente la sua ostilità nei confronti dell’attuale leadership israeliana e a cui aveva risposto lo stesso Gilon, che aveva sottolineato la sua “ossessione” verso lo Stato ebraico. “Criticare Netanyahu non significa essere contro Israele”, afferma oggi D’Alema. Il suo intervento risulta tuttavia poco convincente in vari passaggi.

Fa discutere la vignetta che Charlie Hebdo ha dedicato ad Aylan, il bambino siriano morto sulle coste turche di Bodrum. Il piccolo Aylan è infatti proiettato nell’età adulta, protagonista anche lui dell’inquietante notte di Capodanno di Colonia.
Come riporta il Corriere le reazioni indignate arrivano soprattutto dai Paesi anglosassoni, dove molti accusano Charlie Hebdo di razzismo. Ma il direttore Riss è noto per il suo impegno anti-razzista, e questo – si legge – “è il significato delle vignette su Aylan”. Non è Riss a pensare che il bambino sarebbe diventato un molestatore, “lo pensano i razzisti che Riss vuole prendere in giro”.

Del progetto dl ampliamento dei Giardino dei Giusti se ne riparlerà prima dell’estate. Comunque dopo la campagna elettorale. L’associazione Gariwo, scrive il Corriere Milano, ha infatti chiesto al comitati contrari al progetto di rinunciare a chiedere la sospensiva del provvedimento al Tar, “impegnandosi in cambio a non iniziare i lavori fino alla sentenza di merito dei giudici amministrativi”.

A Roma sono 13 gli indagati dai carabinieri del Ros per incitazione alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali e religiosi: sono accusati di raid contro cittadini bengalesi, i Bangla Tour come li chiamavano loro stessi. Il più grande ha 26 anni e il più giovane 19, tutti legati da un comune denominatore: la vocazione ideologica di estrema destra, tra Forza Nuova e Casa Pound (Repubblica Roma).

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(15 gennaio 2016)