Le nuove parole del dialogo
Terzo pontefice a varcare la soglia della sinagoga capitolina, Bergoglio ha salutato i presenti ringraziando per l’accoglienza in ebraico, “todà rabà”. Un discorso, quello del papa, coraggioso e molto applaudito. “La violenza dell’uomo sull’uomo è incompatibile con qualunque religione, tantomeno con le tre grandi fedi monoteistiche. La vita è sacra, dobbiamo portare avanti la logica della pace e del perdono”, ha affermato Bergoglio ribadendo in modo fermo e deciso il “no a ogni forma di antisemitismo”. Nel corso della visita, il pontefice si è fermato per rendere omaggio davanti alla lapide che ricorda la razzia nazifascista del 16 ottobre 1943. “La Shoah – ha affermato – ci insegna che occorre sempre massima vigilanza, per poter intervenire tempestivamente in difesa della dignità umana e della pace”. Ad accogliere in sinagoga Bergoglio sono stati il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni assieme al presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna e alla presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello.