Israele, per non dimenticare
Dalla riflessione sui luoghi della Memoria, alle testimonianze trasmesse midor ledor, di generazione in generazione, fino ai laboratori per bambini e ai cineforum con dibattito. È vario e selezionato il programma presentato dall’Istituto italiano di Cultura di Tel Aviv per il 27 gennaio, la data, che coincide con l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, riconosciuta dalla Repubblica Italiana come il Giorno della Memoria nel quale si commemora la Shoah.
A guidare da qualche mese l’istituzione, è il nuovo addetto culturale dell’ambasciata italiana in Israele Elena Loewenthal, autrice di diversi libri che esplorano l’identità ebraica.
“Il 27 gennaio – spiegava Loewenthal a Pagine Ebraiche in occasione della pubblicazione del suo pamphlet intitolato
Contro il Giorno della Memoria – fu il giorno in cui furono aperti i cancelli di Auschwitz. Il momento in cui gli altri videro la realtà della persecuzione e dello sterminio. È la memoria vista dall’esterno, non dall’interno della storia di sofferenza dei perseguitati. E così dovrebbe restare uno spazio per far crescere la consapevolezza delle popolazioni europee, per aiutare l’Europa a fare i conti con il passato. Non è roba nostra, non è un problema nostro e nessuno ci fa una cortesia. Non è uno spazio di conoscenza della cultura ebraica. E non possiamo essere noi i protagonisti di questo processo di recupero della memoria”.
E interrogandosi sulla giusta trasmissione della Memoria, proseguiva: “Dopo tanti anni di Giorno della Memoria, di memoria istituzionalizzata, ufficializzata, credo sia inevitabile domandarsi se noi ebrei ricordiamo così. E la mia risposta è no. Non è la retorica, non è la ridondanza, non è l’abbondanza delle parole. Il nostro modo di ricordare è diverso, è altro. È presente ogni giorno. Ed è composto di molti silenzi”.
Le commemorazioni in Israele avranno il loro centro nevralgico a Gerusalemme, Tel Aviv e Haifa.
In occasione del 27 gennaio, gli appuntamenti si sdoppieranno a Gerusalemme e a Tel Aviv. Cerimonia ufficiale a Gerusalemme (ore 14.30) presso la Tenda della Rimembranza con l’ambasciatore italiano Francesco Maria Talò, la professoressa Iael Nidam Orvieto, a capo delle pubblicazioni dello Yad Vashem, l’architetto di Daniel Libeskind (suo, il progetto del Museo ebraico di Berlino), la Testimone Hanna Weiss, il rabbino Pierpaolo Pinhas Punturello e il direttore de La Stampa Maurizio Molinari che farà un focus sulle “Parole e i luoghi di Primo Levi”.
La sera (ore 20.30) la città bianca ospiterà “Lunga vita alla vita”, il concerto dedicato alla musica concentrazionaria che vedrà sul palco il Maestro Francesco Lotoro, da anni impegnato nel recupero di questa importante eredità.
L’Istituto italiano di Cultura di Haifa è già attivo da una settimana e nei prossimi giorni proporrà la presentazione del libro di Manuela Dviri, Un mondo senza di noi (ed. Piemme), nel quale l’autrice condivide la propria testimonianza di bambina vittima delle leggi razziste all’interno di un più ampio mosaico famigliare (mercoledì 21 alle 18.30). Dviri tornerà anche il 28 gennaio a Tel Aviv (ore 18.30) con il giornalista Massimo Lomonaco e Rebecca Treves. I bambini saranno protagonisti del laboratorio Ponti di memoria dedicato al cinquecentenario del ghetto di Venezia (25 gennaio, ore 16.30 a Haifa).
Spazio al cinema con il grande classico italiano Il giardino dei Finzi-Contini ad opera di Vittorio De Sica e
L’orologio di Monaco, tratto dalla collezione di racconti dell’ungherese, ma triestino d’adozione, Giorgio Pressburger, (rispettivamente, il 21 gennaio alle 18 e 30 a Haifa e il 26 gennaio alle 21 a Gerusalemme).
Anteprima internazionale, il 30 gennaio a Tel Aviv (ore 20.30), per Suona ancora: il coraggio di figli e nipoti della Shoah è stato quello di vivere, il documentario girato da Beppe Turofalo e scritto da Cesare Israel Moscati. Gli eventi si concluderanno il prossimo 8 febbraio a Ramat Gan (ore 18) per l’incontro “Il passato che distrugge, la memoria che costruisce” che coinvolgerà l’artista israeliano Dani Karavan, l’architetto Luca Zevi, il presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma e il gallerista Ermanno Tedeschi che presenterà una video-intervista a Daniel Libeskind.
(Nell’immagine, l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla Tenda della Rimembranza)
(19 gennaio 2016)