Gran Bretagna – Quanto costa vivere ebraicamente

costi vita kasherCi sono le spese alimentari, la retta della scuola, l’iscrizione alla propria sinagoga/comunità. Ma si tiene conto anche della tendenza a offrire e partecipare con frequenza a occasioni di festa, matrimoni, bar o bat-mitvah e via dicendo, e le annesse fuoriuscite per banchetti, vestiti e regali. Anthony Tricot, consulente di Ernst and Young e rappresentante della S&P Sephardi Community of London, e Andrea Silberman, economista al Ministero del Tesoro inglese, hanno fatto i conti di quanto costa, nel Regno Unito, condurre una vita ebraica. I risultati del loro studio sono stati presentati sul settimanale London Jewish Chronicle, oltre che all’ultima edizione del Limmud, la grande conferenza ebraica che ogni anno riunisce oltre 2500 persone durante la settimana del 25 dicembre. Secondo i loro calcoli, ogni famiglia può spendere una cifra superiore di 12,700 sterline (oltre 16mila euro) rispetto a un equivalente nucleo non ebraico.
“Ovviamente l’ammontare dei costi dipende da cosa ciascuno intende per stile di vita ebraico. Tuttavia ci sono certe macro-questioni comuni” scrivono i due.
Il primo punto a essere citato è il costo delle proprietà immobiliari. “Un quinto degli ebrei di Gran Bretagna è concentrato nel collegio di Barnet a nord di Londra, i cui prezzi sono più cari della media del paese del 157 per cento”.
Non trascurabile anche “l’indice del pollo casher”: un pollo intero con hashgachah costa in media il doppio dell’equivalente a un normale supermercato. Una tendenza che non riguarda solo il pollo, ma l’intero comparto alimentare, dagli altri tipi di carne, al fatto che i prezzi di un ristorante cinese o indiano con teudah sono più alti del 70% rispetto a locali analoghi non casher. E ovviamente, sottolineano i due economisti, scegliere di comprare esclusivamente prodotti con certificazione ha un’incidenza ancora maggiore sul bilancio familiare.
Tra gli altri numeri presentati, le 600-800 sterline (800-1000 euro) di affiliazione alla propria sinagoga e le 2000 sterline (2600 euro) per una retta scolastica. Numero quest’ultimo non particolarmente alto, considerando il costo della vita nel Regno Unito in generale, perché il sistema britannico consente di avere scuole religiose pubbliche, e quindi sostenute dallo Stato. Stellare invece la spesa media per un matrimonio ebraico, 55mila sterline (oltre 70mila euro), il doppio della media nazionale.
Se è vero che il reddito di una famiglia ebraica nello UK è in media del 54 per cento più alto del livello del paese, i punti d’ombra rimangono tanti, dal rischio di allontanamento delle famiglie da uno stile di vita ebraico, specialmente in tempi di crisi economica, alla crescente povertà degli ebrei più ortodossi, con una comunità haredì sempre più numerosa.
E, ricordano Tricot e Silberman, varie misure possono essere adottate, per evitare l’esplosione dei costi, a partire da maggiore trasparenza, che sia nei prezzi di affiliazione a una sinagoga, o nella catena di produzione dei prodotti casher, e in particolare della carne.
Anche se in ultima analisi, la scelta di condurre una vita ebraica, e di appartenere a una comunità, rappresenta valori e priorità per cui evidentemente gli ebrei inglesi, sentono valga la pena spendere. Una questione che va al di là del prezzo di un pollo.

Rossella Tercatin

(20 gennaio 2015)