Qui Roma – La lezione di Simon Wiesenthal
“Quella di Simon Wiesenthal è la figura di un umanista, e grazie a lui non solo si può andare a fondo di quella che è stata la tragedia della Shoah ma si possono anche trarre delle vere e proprie lezioni di umanità”. Questo il motivo per cui la regista austriaca Inna Rogatchi, che con suo marito Michael è stata personalmente amica di Wiesenthal, ha deciso di dedicargli un documentario, una conversazione intima e profonda sulla sua deportazione nel lager di Mauthausen e sulla sua attività di “cacciatore di nazisti” intitolata The Lessons of Survival, proiettato a Roma nella sede Rai di via Mazzini. A presentarlo insieme alla regista e autrice, il presidente del Maccabi Italia Vittorio Pavoncello e il presidente dell’Associazione di cultura ebraica Hans Jonas Tobia Zevi, ai quali si deve l’iniziativa, con i giornalisti Pierluigi Battista e Roberto Olla, moderati dal collega Luigi Coldagelli. A chiudere l’evento, la toccante testimonianza del sopravvissuto alla Shoah Alberto Mieli, definito nel suo saluto dalla presidente Rai Monica Maggioni come la “personificazione del fatto che la vita va avanti”.
Un messaggio importante per il Maccabi, che come ha sottolineato Pavoncello, “non si occupa solo di sport, ma anche di cultura, Memoria e di informazione”. La sua idea di portare The lessons of Survival in Italia è stata accolta con grande favore dall’Associazione Hans Jonas, nella consapevolezza, ha sottolineato Zevi, che la Memoria non debba essere qualcosa di ripetitivo bensì aiutare “a comprendere i rischi per la società in cui viviamo, un lavoro che ha senso solo se rivolto al futuro, per gli ebrei e tutti coloro che possono subire ingiustizie”.
È d’accordo Olla, che ha evidenziato che “la Memoria non è un archivio, ma un fronte delicato”, in cui la sfida è parlare alle giovani generazioni. “Inizialmente il mondo non voleva parlarne, perché voleva solo voltare pagina”, ha aggiunto Battista, ma questo era “esattamente il contrario di quello che voleva fare Wiesenthal fin da subito”, intuendo subito la rilevanza della missione di parlare al futuro.
Un passaggio di testimone compiuto in maniera concreta e struggente da Mieli, la cui testimonianza ha commosso la sala. “Auguro a tutti voi – le sue parole – di non sognare mai quello che successe nei lager e quello che i miei occhi furono costretti a vedere, persone impazzire per la fame e uomini che credevano nella libertà e nella giustizia morire. Erano veri uomini”.
Francesca Matalon
(20 gennaio 2016)