Dall’Emilia Romagna a Gorizia,
nuovi segni del ricordo

correggioDieci nuove pietre d’inciampo sono state apposte in Emilia-Romagna dall’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea alla presenza di familiari delle vittime, alunni delle scuole del territorio, autorità civili e religiose, esponenti della Comunità ebraica di Modena.
Il viaggio è iniziato a Correggio, in via Mandrio all’incrocio con via San Martino per la posa delle due pietre per i fratelli Gilda e Claudio Sinigaglia, ebrei correggesi morti a Sassuolo mentre vivevano in clandestinità. Claudio era diabetico, l’ha condannato l’assenza di insulina, impossibile da reperire in quelle condizioni. La sorella Gilda ha preso la polmonite viaggiando per aiutarlo, e pure lei è morta di malattia. Presente alla cerimonia il rabbino capo Beniamino Goldstein, che ha posto l’accento sul tema del ricordo e sulla capillarità della presenza ebraica in Italia e in Europa attraverso i secoli. Una presenza distribuita nei grandi come nei piccoli centri, come testimonia ad esempio – ha sottolineato il rav – l’esistenza di uno dei più antichi cimiteri ebraici del continente in una città lontana dai riflettori come Worns.
goriziaGrande emozione anche a Gorizia, dove alcune pietre sono state incastonate su iniziativa dell’associazione Amici di Israele. La prima cerimonia, con il rabbino capo di Trieste Eliezer Shai Di Martino, si è svolta in via Gabaldi, dove sono state collocate quattro piastrelle, tre per la famiglia Luzzatto e una dedicata alla memoria di Emma Michelstaedter, mamma di Carlo. Oltre al rabbino, che, dopo l’introduzione del presidente dell’associazione Amici di Israele, Lorenzo Drascek, ha anche letto una preghiera ebraica, è intervenuto il sindaco Ettore Romoli. “Attraverso queste pietre – le sue parole – si mantiene vivo il ricordo delle vittime e si ribadisce che la comunità ebraica a Gorizia, pur non essendoci più in concreto, è più viva che mai”. La professoressa Orietta Altieri ha, invece, tracciato un ricordo storico degli avvenimenti. In largo Pacassi sono state collocate altre cinque piastrelle (due a ricordo della famiglia Schumann e tre della famiglia Armani) e altre tre in via Ascoli (famiglia Iacoboni). L’ultima pietra è stata collocata in via Mazzini, per Ferruccio Leoni.

(Nell’immagine in alto la cerimonia di Correggio, in basso alcune pietre poste a Gorizia)

(25 gennaio 2016)