Il 27 gennaio per l’Italia
A pochi giorni dalla data ufficiale del 27 gennaio, l’Italia si prepara al Giorno della Memoria. Una panoramica di alcune tra le più significative iniziative, e sul loro obiettivo e significato, è offerto ai lettori internazionali dall’ultima uscita della newsletter settimanale Sheva di Pagine Ebraiche a loro dedicata: da Milano a Roma, da Venezia a Bologna, tanti i luoghi e le proposte per mantenere e trasmettere il ricordo di quanto avvenne negli anni più bui della storia europea.
Proprio a questo traguardo punta tra l’altro l’accordo siglato dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna e dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini a Cracovia negli scorsi giorni, che ha come oggetto il rafforzamento degli studi relativi alla Shoah nelle scuole.
A ripercorrere le vicende di un altro strumento di ricordo è anche Daniela Gross nella rubrica Italics, che si concentra su quanto accaduto al Memoriale italiano fino a qualche mese fa situato nel campo di sterminio di Auschwitz, dove era stato installato nel 1980. Il monumento è stato trasferito a Firenze la scorsa primavera. È dedicato alla Memoria anche il dossier del numero di Pagine Ebraiche di febbraio attualmente in distribuzione. Numero stampato poche ore dopo la visita di Jorge Bergoglio alla sinagoga di Roma, su cui propone numerose analisi e commenti e che viene presentato per il pubblico dell’edizione internazionale del giornale dell’ebraismo italiano. E a proposito di informazione ebraica, prosegue in questi giorni l’avvio di nuove iniziative della redazione UCEI sul fronte degli appuntamenti settimanali: dopo la nuova versione di Melamed e di Pagine Ebraiche International Edition, nasce Sheva – Idee, dedicato al dibattito di pensieri e spunti di attualità.
La Comunità ebraica di Venezia si prepara a un 2016 sotto i riflettori in coincidenza del cinquecentenario della creazione del primo ghetto della storia nel 1516, come testimoniato dalla grande attenzione che l’ebraismo della Laguna riscuote regolarmente sui grandi quotidiani italiani e internazionali. Pagine Ebraiche International Edition ripropone questa settimana un articolo uscito nei giorni precedenti sul britannico Times, che ricorda come il ghetto veneziano rappresenti tra l’altro lo sfondo delle vicende del celebre personaggio di Shylock, creato dalla penna di William Shakespeare. E il direttore della redazione giornalistica dell’UCEI Guido Vitale cita proprio il commento di Shaul Bassi, docente di Letteratura inglese all’Università Ca’ Foscari, come riportato dai cronisti del Times: “Shylock è odioso, ma è il più famoso ebreo veneziano, non possiamo far finta che non esista”.
È il francese la lingua della rubrica Bechol Lashon di questa settimana: lo storico David Bidussa parla del significato di libertà: “il processo per diventare liberi significa diventare padroni del proprio tempo e del suo uso, ovvero responsabili delle proprie scelte”.
Responsabilità che rappresenta il concetto chiave anche della riflessione di rav Benedetto Carucci Viterbi in Pilpul: la responsabilità di coloro che ricoprono pubblici uffici, e non solo, di pensare prima di agire.
Rossella Tercatin
(25 gennaio 2016)