Primo Levi, omaggio su tela
Inaugurata a Palazzo Madama una mostra di Larry Rivers, pittore statunitense, di origine ebraico-ucraina, che ha condensato la vita e la poliedrica personalità del chimico e scrittore Primo Levi in tre ritratti, conservati dal 2002 presso la Pinacoteca Agnelli.
Un evento molto atteso, presentato oggi da Patrizia Asproni, presidente della Fondazione Torino Musei; Marcella Pralormo, direttrice della Pinacoteca; Fabio Levi, direttore del Centro Studi Primo Levi; giornalista Furio Colombo, che impersonificò il legame tra Rivers e lo stesso Levi. Presente anche il sindaco Piero Fassino.
Larry Rivers, spiega la stessa Asproni, è stato un grande pittore americano che ha voluto attraverso le sue opere far si che la distanza temporale non facesse da velo ai ricordi. Rivers, aggiunge la Pralormo, appartiene alla corrente della Pop Art e dell’arte astratta. Utilizza nelle sue opere la tecnica della cancellazione unita all’effetto di tridimensionalità della tela che dà vita a più piani narrativi. Da questa tecnica nascono tre opere, Witness, Survivor e Period Table, dove si sommano le immagini di Levi sopravvissuto, scrittore, chimico. Fabio Levi mette in evidenza il valore documentario di questi quadri, che rappresentano una cerniera tra Stati Uniti e Italia, tra sensibilità diverse, sia nel modo di guardare alla Shoah sia nel modo di guardare a Primo Levi. Furio Colombo infine si sofferma sulla natura del ‘link’ tra Levi e lo stesso Rivers. Si tratta di un punto di incontro/scontro, rappresentato dalla stessa identità ebraica. In un meccanismo a specchio abbiamo da una parte Rivers, nato da genitori russi ebrei, che però decide di cambiare nome, abbandonando l’orinario Yitzrok Liza Grossberg. Dall’altra Primo Levi, che dell’identità ebraica diventa simbolo. Anche Primo si trasforma in Damiano Malabaila, ma per altre ragioni. Rivers si appassiona ai testi di Levi che lo riportano a sentirsi ebreo. Comincia a raccogliere informazioni e fotografie dello stesso Levi ormai scomparso. Infine fissa su tela la sua vicenda, con l’intento di portare avanti il ricordo e la testimonianza, la stessa testimonianza che Primo Levi ha preso come impegno di una vita.
Alice Fubini
(25 gennaio 2016)