Venezia – Ghetto Nuovo, le luci del ricordo

zaiaVisita in Ghetto del governatore del Veneto, Luca Zaia, che ha deposto una corona d’alloro sul memoriale della Shoah in campo di Ghetto Nuovo e ha partecipato all’accensione, da parte del vicerabbino rav Avraham Dayan, di sei lumi in ricordo dei sei milioni di ebrei uccisi. Ad accompagnarlo il presidente del Consiglio Regionale Roberto Ciambetti e una delegazione di consiglieri, tra cui l’onorevole Alessandra Moretti. Hanno partecipato alla cerimonia anche il presidente della Comunità ebraica Paolo Gnignati insieme al vicepresidente Giuseppe Gesuà sive Salvadori, al consigliere Giuliano Coen e alla consigliera Gaia Ravà.
Ringraziando i presenti intervenuti, Gnignati ha voluto ricordare come il Giorno della Memoria non sia solo il momento per ricordare un’immane tragedia. “Ogni anno – ha affermato – abbiamo una serie di iniziative importanti per commemorare il Giorno della Memoria cercando con difficoltà di interpretare il non interpretabile. Domenica ho portato un saluto al conservatorio Benedetto Marcello dove sono stati ricordati due persone: Fanny Finzi, deportata e morta ad Auschwitz e Giuseppe Sacerdoti, espulso dal conservatorio a causa delle leggi razziste e per questo morto suicida. È indecifrabile come in istituzioni così attente a quello che è l’uomo e a suoi bisogni possa essere successo questo. Dobbiamo però soffermarci sempre su quanti hanno aiutato, su come nel momento più terribile alcuni virtuosi hanno impedito al buio di essere totale. Il senso della memoria è di ricordare il male, ma allo stesso tempo di valorizzare il bene.
Un impegno, quello della Memoria, che non deve limitarsi al 27 gennaio: ”Il ricordo di quello che è stato – ha affermato Ciambetti – deve essere un’attività continuativa. C’è un antisemitismo strisciante che purtroppo ancora esiste ai nostri giorni. Fare testimonianza oggi e nel resto dell’anno è un dovere nostro e di tutte le istituzioni”.
Nel corso dell’incontro il governatore Zaia ha portato il suo saluto alla Comunità esprimendo il suo cordoglio per le vittime, ma sottolineando altresì come l’antisemitismo e il negazionismo siano temi ancora troppo attuali: “Quest’anno ricorrono i 500 anni del Ghetto e direi che è un anno che ci deve vedere impegnati con la volontà di comunicare valori che riteniamo universali. Ebrei e cristiani oggi sono sotto attacco. Non possiamo negare poi che il negazionismo sia ancora presente, sulla rete, alla portata dei nostri ragazzi. Il nostro impegno è di continuare la nostra battaglia contro ogni negazionismo insieme alla Comunità ebraica. È inquietante pensare che nell’Europa di oggi si metta in discussione la libertà di indossare la kippà. Siamo qui non solo per ricordare, ma per difendere insieme l’identità ebraica”.

Michael Calimani

(27 gennaio 2016)