“Haifa, un esempio di eccellenza.
Chi boicotta è solo in malafede”
“Oltre ad essere un’eccellenza nel proprio settore, il Technion è un fulgido esempio di come identità e culture diverse possano convivere nel nome della scienza: arabi ed ebrei, drusi e cristiani. Il 15 per cento degli allievi è composto da arabi, così come il corpo docente. Chi non vuole riconoscerlo è chiaramente in malafede”. Presidente dell’Italian Technion Society, Piero Abbina (nell’immagine in un suo recente intervento) commenta con queste parole l’appello per il boicottaggio del prestigioso ateneo israeliano, tra i primi al mondo per numero di premi Nobel, lanciato nelle scorse ore da 168 accademici italiani. “Collaborare con il Technion significa rendersi attivamente partecipi del regime di occupazione, colonialismo e apartheid d’Israele e in questo modo essere complici del sistema di oppressione che nega ai palestinesi i loro diritti umani più fondamentali”, il delirante atto di accusa dei firmatari.
“Niente di più assurdo, e sono i fatti a dimostrarlo” insiste Abbina. Che invita comunque a ridimensionare la portata di questa iniziativa. “Se pensiamo che tra docenti e ricercatori l’università italiana ha alle sue dipendenze circa 50mila professionisti, il numero degli aderenti a questa iniziativa appare davvero poco significativo. Come poco significativo è il curriculum di quasi tutti i firmatari, assolutamente non di primo piano. Si tratta in gran parte di pesci piccoli”. Nessuno, tra l’altro, lavora in una delle realtà più a stretto contatto con il Technion: il Politecnico di Torino.
“I risultati conquistati in questi anni dal Technion – insiste Abbina – hanno avuto risvolti e benefici su scala globale. Penso, tanto per fare alcuni esempi, all’invenzione delle chiavette usb o alle nuove cure individuate contro l’Alzheimer. Chi annuncia boicottaggi è pronto a far meno di queste conquiste? Non penso proprio”.
Il presidente dell’Italian Technion Society invita inoltre a parlare chiaro: “Questo non è soltanto un’iniziativa contro Israele. È un’iniziativa di chiaro stampo antisemita”.
a.s twitter @asmulevichmoked
(31 gennaio 2016)